Milano - Ha trasformato la sua cameretta in uno studio radiofonico. Sulla parete spicca il logo “Network radio 2000“. Sulla scrivania, microfoni e mixer convivono con libri e quaderni. Al di là della porta scorrevole, la cucina. "Questo è il mio mondo: è la mia radio".
Lo dice con orgoglio Dario Arrighi, sedicenne milanese studente dell’Itsos Albe Steiner che 5 anni fa ha fondato la sua web radio a casa, in zona Navigli. "Ero in quinta elementare e alle maestre facevo ascoltare le mie registrazioni. I compagni non credevano che facessi sul serio". Un ragazzino intraprendente già allora e, soprattutto, con le idee chiare: "Io sognavo di diventare uno speaker radiofonico. Ma non “da grande“: volevo farlo subito. Ricordo che andai a citofonare a grandi emittenti con sede a Milano ma nessuno mi diede retta". Però non si è scoraggiato, anzi: ha fondato la sua radio, oggi attiva h24. Per allestire lo studio è entrato in gioco il suo migliore amico Leonardo "che ha progettato gli spazi". E ora è affiancato da altri volontari che si cimentano nella conduzione, "siamo una decina, tra i 13 e i 40 anni, da più parti d’Italia".
Il pubblico? Circa 500 persone al giorno seguono i programmi, da “Guest carpet“, con interviste ad ospiti per scoprire novità sul mondo dello spettacolo, al podcast “Monday movies“ incentrato sul cinema, che Dario conduce insieme al papà Andrea Arrighi, cinofilo, psicoterapeuta e docente di psicologia e scienze umane. La mamma Elena Guerrini, invece, è attrice e scrittrice. Altro programma è “Girl vibes“, con consigli di stile e moda. E quando non ci sono programmi, c’è musica. Il palinsesto completo è su https:networkradio2000.com e c’è pure la pagina Instagram dedicata.
L’amore di Dario per la radio è nato fin da quando era piccolissimo. "Mia madre non aveva la televisione a casa e io, tornando a casa da scuola, ho sempre acceso la radio. Era la mia ninna nanna e la mia sveglia. Un giorno sono riuscito a intervenire in diretta ed è stata un’emozione talmente bella che ho pensato: “Nella vita io voglio essere uno speaker“". Quindi è passato all’azione.
Accantonata l’idea di “collaborare“ con un’emittente alla sua giovanissima età, ha creato il suo format, investendo negli strumenti tutta la sua paghetta ("quello che guadagno facendo dei lavoretti in casa", sottolinea) e anche con l’aiuto del papà. "Ho iniziato guardando un tutorial su internet, poi mi sono procurato un server che consente a chiunque di creare, trasmettere in diretta e condividere in rete contenuti audio. Ricordo la mia prima diretta: è stata un’improvvisazione. Parlavo e facevo ascoltare le canzoni che avevo sul mio telefono". Vede questa radio "come un trampolino di lancio, una palestra sia per me e sia per tutti coloro che desiderano provare a condurre un programma. Io l’ho creata apposta, proprio perché nessuno mi dava retta". E non si è mai arreso. "Sono anche andato a caccia di sponsor. Una volta ho telefonato al supermercato sotto casa chiedendo di passarmi l’ufficio marketing. Pensavano fosse uno scherzo. Poi ho avuto il mio sponsor: un fruttivendolo che in cambio di uno slogan in radio mi regalava la frutta". Per il sedicenne, questo è "solo l’inizio".