Milano – L'aggressione alla minorenne in una struttura sportiva in disuso in zona San Leonardo-Molino Dorino, per la precisione una ex scuola calcio in via Fichera, all’angolo con via Cilea, zona San Leonardo non lontano dalla fermata del metrò, ai primi di settembre del 2022. Lo stupro subìto da cinque ragazzi. Il racconto della vittima e i dettagli decisivi per arrivare a identificare i fuggitivi. Gli agenti della Squadra mobile, coordinati dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Elisa Calanducci e guidati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Stefano Veronese, hanno arrestato per violenza sessuale di gruppo un ventunenne di origine egiziana, rintracciato lunedì dai poliziotti delle Volanti della Questura di Rimini durante un servizio di controllo del territorio e portato in carcere; gli è stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Patrizia Nobile.
Gli stranieri irregolari espulsi
L'altro destinatario della misura, pure lui egiziano di 22 anni, è stato nel frattempo espulso e accompagnato alla frontiera a valle di un provvedimento del questore di Milano: gli agenti stanno accertando che non sia rientrato in Italia. Il terzo maggiorenne, connazionale degli altri due, è stato espulso dall'Italia prima della conclusione delle indagini. Sotto accusa anche due minorenni, che risultano indagati a piede libero.
Gli aggressori riconosciuti dai tatuaggi
Stando a quanto ricostruito dalla polizia, l'indagine è scattata un paio di mesi dopo i fatti, quando l'adolescente, che in quel periodo della sua vita viveva per strada e che in quel contesto di marginalità sociale aveva conosciuto di vista alcuni degli aggressori, ha trovato la forza di raccontare quello che le era successo a un'educatrice, che a sua volta ha stilato una relazione e l'ha inoltrata all'autorità giudiziaria. A dicembre sono partiti gli accertamenti investigativi: la minorenne, sentita in audizione protetta, è riuscita a fornire dettagli determinanti per individuare i presunti autori, a cominciare da alcuni tatuaggi particolarmente riconoscibili.
Le notti da sbandati nell’impianto dismesso
Gli inquirenti si sono avvalsi anche di attività tecniche, che si sono concentrate sui numeri di cellulare dei sospettati, che, stando a quanto emerso, passavano saltuariamente le notti in quell'impianto abbandonato in zona San Leonardo. Lì dov'è avvenuto l'agguato del branco.