REDAZIONE MILANO

Stuprò una ragazza in centro città: niente perizia, ma sconto della pena

La giudice Sara Cipolla ha rigettato la richiesta della difesa di procedere con rito abbreviato condizionato a una nuova perizia psichiatrica, nel processo a carico di un 49enne arrestato lo scorso 16 gennaio con l’accusa di avere stuprato una donna nell’agosto del 2007 nel centro di Milano. Il presunto stupratore è statp individuato, a distanza di 14 anni dalla violenza sessuale, grazie agli esiti dell’esame sulle tracce di Dna.

Il processo, che si svolgerà quindi con rito abbreviato "secco", che consente comunque all’imputato lo “sconto” di un terzo della pena, è stato rinviato al prossimo 29 giugno per le discussioni della pm Alessia Menegazzo e dell’avvocata dell’uomo, Rosemary Patrizi Dosa Anjos.

Sono state acquisite agli atti alcune consulenze medico-psichiatriche effettuate sull’uomo, che ne attestano la parziale incapacità di intendere e di volere per via delle sue condizioni psicofisiche e di salute. A metà febbraio, il Tribunale del Riesame aveva rigettato l’istanza di revoca della misura cautelare in carcere nei confronti dell’algerino che durante l’interrogatorio di garanzia aveva respinto le accuse, negando di essere stato lui.

Ad incastrarlo, però , non ci sono, per l’accusa, solo i risultati del test genetico, ma anche il fatto che la vittima lo ha riconosciuto a distanza di oltre 14 anni dalla violenza subita Le indagini inizialmente vennero archiviate, ma la svolta sul “cold case” è arrivata dopo che, il 30 novembre scorso, è stata accertata la corrispondenza del profilo genetico trovato su alcuni mozziconi di sigaretta repertati all’epoca della violenza e il tampone salivare eseguito all’indagato quando, nel 2017, era a San Vittore a causa di altri reati.

Re.Mi.