Milano – Sono giovani, se non giovanissime, a volte appena maggiorenni, si presentano in pose provocanti ma allo stesso tempo hanno tutto l’interesse a mantenere la propria identità riservata e come minimo comune denominatore condividono la passione per il lusso. Dettaglio non secondario. Ognuna di loro ha un prezzo, che non scende mai al di sotto dei 500 euro, perché per soddisfare i propri desideri sono disposte a tutto (o quasi).
Offerta...e domanda
Si fanno chiamare Sugar Baby, e in cambio di regali, gioielli, abiti, viaggi oppure denaro, per spese che non riescono a sostenere, si rivolgono ai cosiddetti Sugar Daddy, letteralmente “paparini di zucchero“, con un’età media di 50 anni e un conto in banca cospicuo.
Di riflesso, questa specie di “benefattori del gentil sesso“, pretendono compagnia e prestazioni sessuali. Un rapporto in genere regolato da un contratto informale, che sottintende uno scambio di prestazioni che il diritto romano identificava nel linguaggio giuridico con l’espressione “do ut des”, talmente emblematica da essere sopravvissuta al passare dei secoli.
Si tratta di un fenomeno nuovo? Sicuramente no. Più noto all’estero? Sicuramente sì. In Italia, però, negli ultimi anni, anche grazie al peso crescente dei social network nella vita di qualsiasi giovane under 30 e della facilità di accesso ai contenuti digitali, ha avuto una crescita esponenziale.
Le dimensioni del fenomeno
Non esiste un identikit preciso dei due soggetti vincolati dal patto, ma è possibile tratteggiare un profilo di ognuno di loro e gli approcci di cui si avvalgono per adescare il suo lui o la sua lei. Il Giorno ha svolto un’inchiesta sulle modalità con cui il fenomeno si sta propagando nella Penisola, partendo proprio dal capoluogo lombardo, ed è entrato in diretto contatto con giovani sugar baby che a dispetto dell’età anagrafica hanno già avuto almeno un’esperienza di “sugar dating“ alle spalle.
La svolta con il Covid
Gli scenari privilegiati per l’avvicinamento sono i siti online, in particolare Sugardaddy.it, nato nel 2010, è il primo portale di appuntamenti che dalla pandemia in poi ha visto incrementare del 92% il numero di iscritti.
Si accede gratuitamente, ma non trattandosi di una piattaforma per sex workers e al contrario coinvolgendo normali cittadini, ognuno con la propria vita e ognuno con il proprio lavoro, per poter comunicare con l’interessato/a è necessario pagare un abbonamento.
Vicky – nome fittizio perché chi carica il proprio profilo vuole gettare l’amo in maniera discreta – ha 23 anni, vive a Milano, studia Comunicazione e Marketing ed è originaria di un piccolo paese in Calabria, elementi che fanno di lei una studentessa fuori sede alle prese con tutti i grattacapi che toccano questa fascia di ragazzi.
I termini del “contratto”
“Cerco divertimento senza stress con regalo per me" spiega la Sugar Baby mettendo subito in chiaro con un messaggio di presentazione le intenzioni future "Anche se in realtà ho già avuto una relazione di 7 mesi con una persona conosciuta proprio qui". Una relazione che più che su un legame sentimentale, si reggeva sull’idolatria del denaro. "Come primo incontro, cena e dopocena, chiedo 800 euro".
Che cosa si intende con dopocena? Vicky è diretta ma attenta a non sbilanciarsi troppo: "Un momento di relax e divertimento;)". Il cash è il metodo di pagamento privilegiato, esentasse, immediato e immediatamente spendibile per l’affitto, le cene, i vestiti, ma anche e soprattutto per gli extra, quelli che su Instagram consentono di apparire ciò che non sei e con gli “amici“ di Milano di mostrare quello che effettivamente non hai.
Effetto social
Voce del verbo sfoggiare. Un atteggiamento che trova uno stuolo di discepoli tra la GenZ e i Millennials, che a molti impone la necessità di scendere a compromessi. Per tutte le Vicky del web ostentare stili di vita lussuosi e gusti ricercati è imperativo d’obbligo.
Un po’ per gioco, un po’ per aderire al ruolo preconfezionato, è vietato accontentarsi, volare basso e deludere le aspettative dello Sugar daddy di turno, calato a sua volta nella parte del “macho“ che può chiedere tutto. È un rapporto di finzione quello che si instaura? Anche.
La Sugar baby passa i week end in estate al mare, mantenuta da altri ricconi scialacquatori e quando torna in città ama frequentare ristoranti di alto livello e hotel cinque stelle. "Ovviamente, tutto deve rimanere tra noi. Non posso portare le mie amiche, loro non sanno nulla", avverte categorica, mettendo in luce tutte le contraddizioni racchiuse all’interno di questa pratica.
Ciò che non può lasciare indifferenti, una volta analizzate le modalità oltre la facilità con cui oggi tutto e tutti possono essere messi in vendita, è l’annullamento, senza alcuna remora, del confine tra essere un soggetto pensante e semplice oggetto (non pensante).
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