
L’aveva detto martedì, il governatore Attilio Fontana, nella sua informativa al Consiglio regionale sul primo suicidio assistito in Lombardia,...
L’aveva detto martedì, il governatore Attilio Fontana, nella sua informativa al Consiglio regionale sul primo suicidio assistito in Lombardia, mentre difendeva l’operato dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco e dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso per rispettare il diritto garantito dalle sentenze della Corte Costituzionale, davanti agli alleati di FdI che pretendono che "Regione si fermi". Fontana aveva detto d’essersi rivolto "in questo quadro normativo lacunoso alla Conferenza delle Regioni affinché si trovi una posizione comune sulle modalità attuative delle sentenze", "per evitare una non uniformità sul territorio nazionale", "in attesa che venga approvata" una legge dal Parlamento, "a tutela e rispetto dell’umanità e del dolore delle persone".
Non erano solo parole: "Ho già mandato una lettera" alla Conferenza Stato-Regioni "e ho parlato con il coordinatore Fedriga - ha confermato ieri Fontana, a margine di una conferenza stampa –. Mi ha detto che alla prossima riunione, non la settimana ventura ma la successiva, lo metterà nell’ordine del giorno per iniziare a entrare nel merito e cercare di trovare un comportamento che sia comune a tutte le Regioni". "Ne discuterà la Commissione (Salute della Conferenza delle Regioni, ndr), è un tema molto delicato che coglie la sensibilità e la formazione di ognuno. Le Regioni diranno la loro ma non penso prenderemo una posizione “sì” o “no”, ovviamente", ma piuttosto si cercherà di "capire all’interno del quadro legislativo, a seguito della sentenza, come muoverci in modo coordinato", ha confermato Massimiliano Fedriga (in foto), governatore del Friuli Venezia Giulia e, come Fontana e il veneto Luca Zaia, della Lega il cui leader Salvini ha decretato, sul suicidio assistito, "libertà di coscienza".Gi. Bo.