Un cantiere eterno che tiene in scacco oltre mille famiglie da 4 anni, ma l’odissea di via dei Pini potrebbe finire entro la fine del 2025. Era dicembre del 2020 quando nasceva la Fenice Srl, una società con i requisiti per poter operare col Superbonus del 110%, misura di incentivazione edilizia introdotta solo pochi mesi prima, e precisamente il 19 maggio 2020, dal governo Conte II.
A gennaio dell’anno successivo il Movimento 5 Stelle ottiene a Pieve, dopo aver scritto una lettera al presidente della Commissione consiliare urbanistica, territorio e lavori pubblici, un incontro durante il quale vengono ascoltati i principali amministratori di condominio. Una lettera che faceva seguito a una delibera nella quale veniva ribadita la necessità di prevedere strumenti di coordinamento e confronto per l’applicazione del Superbonus, sul territorio. Il 5 agosto 2021 alla presenza degli amministratori comunali veniva inaugurato il primo cantiere, quello di via dei Pini. Per ogni palazzo i costi dei lavori si aggiravano attorno ai 63 milioni di euro.
I tre condomini in questione avevano quindi appaltato alla Fenice srl, che a sua volta aveva subappaltato i lavori alla G&G. Ma poi è accaduto qualcosa che ha bloccato più volte i lavori e, dopo le proteste degli inquilini e una serie di assemblee a luglio dello scorso anno, la Fenice ha comunicato di aver tolto il subappalto alla G&G perché i lavori non erano stati fatti bene. Ne è nata una querelle giudiziaria che prosegue ancora oggi. Dopo mesi di stallo i lavori sono ripresi a singhiozzo. Ovviamente questo aveva fatto saltare cronoprogrammi e promesse. Dopo un susseguirsi di assemblee, querelle condominiali e carte bollate i lavori sono ripresi e ora l’augurio è che viaggino spediti.
Mas.Sag.