ANDREA GIANNI
Cronaca

Supermercati, dipendenti in protesta: Primo maggio amaro

Sciopero al Simply Sma. Crisi anche per il gruppo Carrefour

Un centinaio di dipendenti si sono riuniti in presidio davanti al super in viale Corsica

Milano, 24 aprile 2019 - Voci che si rincorrono e trattative per cedere i supermercati Simply Sma, di proprietà della francese Auchan in crisi da anni. Un altro gruppo francese, Carrefour, ha lanciato un piano lacrime e sangue con quasi 600 esuberi, circa la metà concentrati tra Milano e hinterland. All’orizzonte un Primo maggio nel segno dell’incertezza per centinaia di lavoratori della grande distribuzione organizzata, settore al centro del progetto di legge della maggioranza gialloverde per regolamentare le aperture nelle festività che procede al rallentatore. Ieri hanno scioperato i lavoratori Simply Sma, che a Milano si sono riuniti in presidio davanti al supermercato in viale Corsica. Un centinaio di persone sotto la pioggia, con bandiere e striscioni, per chiedere «chiarezza sul futuro» nell’ambito della mobilitazione organizzata dai sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs.

«L’ipotesi è quella di una cessione della rete di vendita al gruppo Conad - spiega Francesco Pogliani (Fisascat-Cisl Milano) - ma per ora non c’è nulla di concreto. A livello nazionale abbiamo chiesto un intervento del ministero dello Sviluppo economico». I sindacati sono contrari a «cessioni e dismissioni che non conservino tutti i diritti dei lavoratori coinvolti», chiedono di «difendere l’attuale perimetro della rete di vendita, un piano di rilancio serio» e un incontro con i vertici del gruppo. No a una possibile vendita “a spezzatino”, con cessioni dei negozi a diversi player a seconda delle zone.

Si aprono giorni decisivi anche per i lavoratori del gruppo Carrefour. Il piano nazionale di tagli avrebbe il maggior impatto sul territorio di Milano, con 150 esuberi nella sede di Milano e decine di altri licenziamenti nei numerosi punti vendita sparsi sul territorio. Sono stati fissati una serie di incontri, e si tratta per trovare un accordo su mobilità e uscite volontarie. Una crisi partita dalla Francia, per il colosso della grande distribuzione che ha fatto scuola per i negozi aperti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Vittime di una concorrenza spietata e di una guerra tra ipermercati. Colossi che vacillano e gruppi più piccoli che rischiano di soccombere. Gli storici discount lombardi SuperDì e IperDì hanno ceduto parte dei negozi con la formula dell’affitto del ramo d’azienda, mentre gli altri punti vendita restano chiusi. I dipendenti sono in cassa integrazione e a maggio è stata fissata un’udienza davanti al Tribunale di Milano per discutere sul concordato preventivo per ripianare i debiti, mentre incombe lo spettro del fallimento. Ieri hanno scioperato anche i dipendenti milanesi di eDreams, per chiedere più tutele per le donne e per le mamme, come la concessione del part-time dopo la maternità. Si sono riuniti in presidio davanti alla sede in via San Gregorio, con i sindacalisti Filcams-Cgil.