ANDREA GIANNI
Cronaca

Pazzali e la “talpa“ nella Guardia di finanza. “Storari sta indagando su di te, è cattivissimo”

L’informazione agita il titolare della Equalize che chiede a Carmine Gallo un accesso al suo Sdi. “Tranquillo, sei pulito”. Il pm della Dda non è l’unico a comparire nel “database dei magistrati italiani” con le informazioni e i dati raccolti dal gruppo delle cyber-spie

Il pm Paolo Storari è sotto scorta dopo l’inchiesta sugli ultras

Tra i magistrati spiati anche Francesco Greco, l’ex procuratore di Milano

Milano, 30 ottobre 2024 – Enrico Pazzali poteva contare anche su una “talpa“ nella Guardia di finanza, come emerge dalle intercettazioni agli atti dell’inchiesta. Un “alto ufficiale” delle Fiamme gialle milanesi avrebbe rivelato infatti al presidente di Fondazione Fiera Milano (ora sospeso) e titolare della Equalize che il pm di Milano Paolo Storari “starebbe facendo accertamenti su di lui”.

Enrico Pazzali, indagato, si è autosospeso dalla presidenza di Fiera Milano
Enrico Pazzali, indagato, si è autosospeso dalla presidenza di Fiera Milano

Un’informazione che scatena l’agitazione di Pazzali, che il 13 giugno 2023 chiede a Carmine Gallo un accesso allo Sdi a suo nome. “Zio bello (così era soprannominato Pazzali, ndr) non ha notizie di reato sullo Sdi”, spiega Gallo all’hacker Nunzio Calamucci. Sospettano che l’indagine, di cui l’ufficiale avrebbe parlato a Pazzali, sia legata a un finanziamento che un grosso istituto di credito avrebbe rilasciato al Comitato Bergamo Brescia 2023, capitale europea della cultura, all’epoca presieduto da Pazzali.

Incubo Storari

Il pm Paolo Storari, che ha condotto una serie di inchieste su sfruttamento e caporalato nel settore dei trasporti e della logistica, aveva già messo sotto la lente il polo fieristico, con l’indagine per presunte tangenti negli appalti che nell’agosto 2022 aveva portato all’arresto dell’ex dirigente di Fiera Milano, Massimo Hallecker.

Pazzali, annotano i carabinieri, “è molto attivo con Gallo per costruire una strategia d’azione” nei giorni successivi al blitz. “Storari mi ha combinato un guaio incredibile, cerca di dimostrare che la Fondazione Fiera è un ente di diritto pubblico”, spiega Pazzali a Gallo il 3 agosto 2022.

"Gli tiro un pugno in faccia”

Gallo replica che “Storari è una persona molto competente ma è cattivissimo (...) l’altra volta voleva a tutti i costi commissariare Fiera Milano per quella vicenda”. Poi consiglia a Pazzali di “non fare assolutamente nulla”. E il suo interlocutore si agita: “Mi faccia arrestare, quando esco poi gli tiro un pugno in faccia”.

Gallo, tra l’altro, avrebbe effettuato anche dei lavori per colossi finiti al centro delle inchieste sul mondo della logistica (“Il nuovo orizzonte è questo”), come “Brt e la controllante francese Geodis”. Poi Pazzali ammette: “Se continuiamo a pagare a 5 euro due ore, all’ora, è inumano”.

Tra i magistrati spiati anche Francesco Greco, l’ex procuratore di Milano
Tra i magistrati spiati anche Francesco Greco, l’ex procuratore di Milano

Gli altri Pm “nel mirino”

Il nome di Storari compare anche nel “database dei magistrati italiani” con le informazioni e i dati raccolti dal gruppo delle cyber-spie. Fra i pm “dossierati“ anche l’attuale procuratrice di Lodi Laura Pedio, all’epoca in servizio a Milano, l’ex procuratore di Milano Francesco Greco. In una conversazione del gennaio del 2023 alcuni presunti appartenenti alla banda dei dossieraggi, tra cui Giulio Cornelli e Nunzio Calamucci, “discutono dell’implementazione” del database, ossia “l’archivio interno del gruppo contenente anche le informazioni di polizia”, coi “dati di tutti i Prefetti e i magistrati” da schedare.

Il magistrato indagato

Nell’affaire c’è anche un magistrato indagato, Carla Raineri, attualmente presidente della prima sezione civile della Corte d’appello di Milano, che si era rivolta agli hacker per far spiare un familiare: ora il togato indipendente Andrea Mirenda ha chiesto al Comitato di presidenza del Csm l’apertura di una pratica, per valutare profili disciplinari. L’hacker Nunzio Samuele Calamucci, nelle conversazioni intercettate, si vantava anche di avere “parti dell’archivio di Andreotti”, documenti sul caso dell’ex imam Abu Omar, rapito nel 2003 da agenti della Cia a Milano. “Il terrorismo cosa ti interessa? Il rapporto della Digos, le Brigate rosse, l’estrema destra”, chiedeva al suo interlocutore. “Una cantina grande quanto il Duomo di Milano, tutti i fascicoli”.