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Spot elettorali con soldi comunali, Comune parte civile contro ex assessore Moioli

Le posizioni di due imputati accusati solo di falso sono state stralciate dal gup perché il pm proceda con la citazione diretta a giudizio come prevede il reato contestato, mentre altri tre imputati hanno chiesto di patteggiare pene fino a 2 anni di reclusione con la sospensione condizionale

Patrizio Mercadante insieme alla Moioli e al sindaco Moratti (Newpress)

 Milano, 19 gennaio 2015 - Il Comune, la Fondazione Adolfo Pini e A2A si sono costituiti parte civile contro l'ex assessore comunale Mariolina Moioli e altri imputati coinvolti nel procedimento sui progetti fantasma dell'assessorato alla Famiglia costati all'Erario oltre milione e 400mila euro che invece secondo l'accusa in gran parte sarebbero stati usati per coprire le spese della campagna elettorale 2011.

Le istanze sono state accolte dal giudice per l'udienza preliminare Alessandro Santangelo, davanti al quale oggi il pubblico ministero Tiziana Siciliano ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per Moioli e altre otto persone. Invece le posizioni di due imputati accusati solo di falso sono state stralciate dal gup perché il pm proceda con la citazione diretta a giudizio come prevede il reato contestato, mentre altri tre imputati hanno chiesto di patteggiare pene fino a 2 anni di reclusione con la sospensione condizionale. Tra loro Antonio Picheca, già commissario straordinario della Fondazione Adolfo Pini. Sulla richiesta di rinvio a giudizio e sui patteggiamenti il gup dovrebbe decidere il 14 aprile, quando si concluderanno le discussioni delle difese.

Siciliano contesta a Moioli otto imputazioni di truffa aggravata e poi ancora i reati di peculato, di falsità ideologica, finanziamento illecito ai partiti, turbata libertà nel procedimento per la scelta del contraente. Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio anche per Patrizio Mercadante, l'ex direttore del settore Minori e Giovani di Palazzo Marino già imputato per turbativa d'asta e corruzione nell'inchiesta sugli appalti delle "case vacanza" destinate alle colonie dei bambini qui di nuovo sotto accusa per corruzione, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, falso, truffa, finanziamento illecito ai partiti, peculato, turbata libertà del procedimento della scelta del contraente; per Diego Montrone, già direttore musicale dell'Orchestra sinfonica della Cdo; per l'ex direttore del settore Famiglia e Politiche sociali Carmela Madaffari, dal maggio scorso eletta sindaco per una lista civica del suo paese d'origine, Santa Cristina d'Aspromonte (Reggio Calabria).

 

LE ACCUSE - Tra gli episodi contestati, c'è il presunto dirottamento di soldi del fondo "a favore dell'infanzia e dell'adolescenza" per coprire ''spese'' della sua ''campagna elettorale'' del 2011: "31.885,61 euro venivano utilizzati per pagare spot radiofonici a chiara finalità elettorale sull'emittente Radio 105 trasmessi dal febbraio all'aprile 2011 consistenti in apparenti interviste (in realtà registrazioni precostituite) dell'assessore Moioli'' si legge nel capo di imputazione, e "98.114,39 per pagare i costi sostenuti per la grande festa in onore del ventunesimo anniversario di costituzione della società cooperativa Galdus, tenutasi il 6 maggio 2011, ormai a ridosso delle elezioni". Denaro questo che avrebbe dovuto finanziare il progetto "I giovani domandano, Milano risponde" presentato dalla cooperativa Galdus e deliberato il 23 maggio 2011, quando la giunta guidata da Letizia Moratti (non è indagata ed è stata sentita come testimone) era agli sgoccioli, e ''che Moioli e Mercadante sapevano essere inesistente''.

L'ex assessore è accusato inoltre di essersi appropriato in concorso con Mercadante, Picheca e altri due imputati di poco più di 100mila euro destinati dal Comune al progetto "Uno sguardo sulla città" della Fondazione Pini. Di essersi appropriata in concorso con Mercadante di 345mila euro che servivano per i lavori di ristrutturazione della Fattoria didattica del Parco Trotter, quando in realtà avevano affidato direttamente i lavori a una ditta di loro conoscenti, senza esperire la doverosa gara d'appalto. Di essersi appropriata in concorso con Mercadante di 250mila euro destinati al progetto "che sapevano inesistente" intitolato "A scuola di volontariato. Casa del volontariato", presentato dalla Fondazione Pime onlus che in apparenza prevedeva la messa in opera di servizi destinati all'integrazione sociale di bambini e adolescenti. Di essersi appropriata in concorso con Mercadante e Montrone in due momenti diversi di altri 192mila euro destinati al progetto "Made in Milano" a favore dell'associazione Centro di solidarietà della Compagnia delle opere piazza del Lavoro. Di essersi appropriata in concorso con Mercadante di altri 100mila euro che avrebbero distratto dal progetto "Maturità senza paura" dell'associazione onlus Portofranco Milano che ancora una volta per l'accusa "sapevano inesistente". Di essersi appropriata, di nuovo in concorso con Mercadante, di altri 50mila euro destinati alla ristrutturazione dei campi di gioco e della pista di atletica della scuola Morosini, ancora una volta affidando i lavori alla stessa impresa di loro conoscenza senza esperire la gara d'appalto.

Contestata inoltre anche una truffa da circa 331 mila euro per la ristrutturazione e acquisto degli arredi di una serie di appartamenti e Centri Socio- Ricreativi per anziani. Due episodi in cui la ristrutturazione si sarebbe limitata al rinnovo dei mobili, il cui "enorme sovraprezzo" è stato pagato con il contributo elargito dalla A2A, partecipata del Comune. Il complicato meccanismo di compravendita degli arredi individuato dagli inquirenti e gestito anche da Myriam Gafforelli, un'amica "ultraventennale" dell'ex assessore pure imputata, sarebbe servito anche per inaugurare in tempi rapidi le strutture, "operazione questa - scrive il pm - di forte impatto elettorale" in vista del voto per Palazzo Marino.