
Taxi allo scalo milanese di Linate
Milano – La corsa in taxi dall’aeroporto di Linate e la cifra mostrata sul tassametro al cliente a fine viaggio. La segnalazione al Comune per una presunta maggiorazione del prezzo rispetto alla tariffa predeterminata e le conseguenti verifiche sulle cifre. A valle degli accertamenti, il conducente di auto bianca è stato sanzionato dalla commissione tecnica disciplinare con una sospensione del servizio della durata di trenta giorni, con la prescrizione supplementare di restituire 39 euro alla passeggera. Si tratta della punizione più elevata in casi del genere. Sì, perché il tassista ha violato l’articolo 44 lettera F del Regolamento regionale del bacino aeroportuale lombardo, che dispone il divieto per i conducenti di autoveicoli in servizio di chiedere somme maggiori o non conformi a quelle autorizzate. Un comportamento punito con uno stop da un minimo di 7 a un massimo di 30 giorni, a seconda della gravità.
Stando a quanto emerge da una determina dirigenziale dell’area Strategie innovative per i trasporti, la corsa contestata è partita alle 16.13 del 3 novembre 2024, anche se nel documento non è riportata la destinazione finale. Due giorni dopo, è arrivata la lamentela scritta che ha fatto scattare i controlli. Violazioni del genere non sono frequenti, quantomeno non di questa entità. Lo scorso luglio, una sentenza del Tar ha fatto emergere un altro caso di stop alla licenza, seppur per importi decisamente più contenuti. In quell’occasione, il conducente, al terzo tentativo andato a vuoto di pagamento con la carta di credito, aveva applicato alla cliente un sovrapprezzo di 0,40 centesimi, probabilmente per l’attesa eccessiva, facendo aumentare il prezzo finale da 36,60 a 37 euro.