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Tassa di soggiorno, la linea: tariffe romane

Il Comune di Milano prevede un aumento dell'imposta di soggiorno per il 2024, con un incasso stimato di 5 milioni di euro. La Giunta vorrebbe un aumento maggiore, ma le tariffe non cambieranno rispetto a quelle delle altre città italiane.

L’imposta di soggiorno nel 2024 diventerà complessivamente più cara per i turisti che arriveranno a Milano, il Comune incasserà circa cinque milioni di euro in più, che si dovrebbero aggiungere ai 55 milioni di euro stimati nel bilancio preventivo 2023, ma le tariffe non aumenteranno quanto avrebbe voluto la Giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala. Per gli hotel a quattro e cinque stelle, quelle frequentati dai turisti più ricchi, l’imposta resterà ferma a cinque euro, come prevede il limite di legge per quasi tutte le città italiane, compresa Milano ma esclusa Roma, in cui la tassa di soggiorno vale 7,50 al giorno per gli hotel a 4 stelle e 10 euro al giorno per gli hotel a 5 stelle. Una differenza che non va giù a Sala: "La nostra posizione è che l’aumento dell’imposta sarebbe assolutamente necessario, non c’è ragione per cui Roma possa avere una tassa di soggiorno doppia rispetto a quella di Milano, non sono città così diverse dal punto di vista turistico. Vorremmo insistere su quello. Poi le formule si possono trovare. Cambiando solo la tariffa per gli hotel a quattro e cinque stelle incasseremmo una cifra che sarebbe molto utile".

Già giovedì l’assessore al Bilancio Emmanuel Conte aveva osservato che "l’imposta di soggiorno è uno dei pochi mezzi di autonomia impositiva rimasti ai Comuni, che continuano a subire, anche in Legge di Bilancio, tagli di spesa che impongono sacrifici a scapito dei nostri concittadini. Come assessore al Bilancio, rinnovo la richiesta che le norme nazionali lo rendano realmente uno strumento perequativo a disposizione degli enti locali tutti".

Va ricordato che la legge del 2011, che ha istituito l’imposta, attribuisce agli enti locali la facoltà di applicare il contributo con criteri di gradualità in proporzione alla classificazione delle strutture. A Milano è stata introdotta nel 2012, con una delibera del Consiglio comunale che definisce le strutture sottoposte all’imposta, le esenzioni e le agevolazioni e delega alla Giunta di determinare le tariffe.

M.Min.