NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, parla il tassista minacciato e speronato da un’auto in corso Buenos Aires: “C’è troppo odio contro di noi”

Antony Cafasso, 51 anni, mentre era alla guida per lavoro è stato insultato, inseguito e urtato. Il motivo? Un sorpasso. “Ho avuto paura per me, ma soprattutto per la vettura: vivo grazie a lei”

MILANO – Ha avuto paura, e non fa troppa fatica ad ammetterlo. “Per me, certo, ma soprattutto per la macchina: è il mio lavoro. Se si danneggia, resto a casa. E sono giorni persi. Anche noi abbiamo mutui da ripagare, scadenze da rispettare, spese da affrontare, anche se spesso veniamo additati in un clima che si sta facendo sempre più pesante: c’è troppo odio nei nostri confronti”. Antony Cafasso ha 51 anni, e gli ultimi 16 li ha passati al volante di un’auto bianca; al mestiere di conducente, ha associato anche l’impegno da sindacalista, come delegato regionale della sigla Uritaxi. Una cosa così, però, non gli era mai capitata: giovedì notte, un ragazzo al volante di una Clio l’ha speronato, facendolo quasi uscire di strada in corso Buenos Aires a Milano.

Cafasso, il video pubblicato ieri sul sito del Giorno è tratto dalla dashcam della sua Rav 4, che ha ripreso tutta la scena. Cos’è successo?

“La Clio è sbucata all’improvviso da una strada laterale, a due passi da piazzale Loreto. Io ho cercato di superarlo, ma lui a quel punto ha scartato verso sinistra, costringendomi a invadere la carreggiata opposta. Ho dato un colpo di clacson e sono andato via. Per me era finita lì”.

Per lui no.

“Mi ha inseguito, e al primo semaforo rosso, in piazza Argentina, si è affiancato. Io ho abbassato il finestrino per parlarci: non penso di avere sempre ragione, a volte anche noi possiamo sbagliare alla guida, sebbene non fosse quello il caso”.

L’altro automobilista ha iniziato a inveire contro di lei, dicendole “Tassista di m***a” e minacciando di accoltellarla.

“Era visibilmente alterato, ma non avrei mai immaginato che potesse venirmi addosso con la sua macchina. Alla ripartenza, ha continuato a insultarmi e poi ha sterzato verso sinistra, speronandomi sul lato posteriore destro. La macchina ha sbandato, ma sono riuscito a tenerla in strada, evitando di scontrarmi con uno scooter che stava arrivando contromano da una strada laterale”.

Nel filmato, si vede il suo improvviso cambio di espressione: cosa ha pensato in quel momento?

“Sono rimasto sorpreso da quella manovra folle: il primo pensiero è andato alla macchina, non volevo che me la danneggiasse ancora. E così sono ripartito, superando anche un incrocio col rosso, e mi sono diretto verso un bar dove spesso i colleghi del turno di notte si fermano a mangiare qualcosa. Lui ha continuato a seguirmi, ma poi ha svoltato a destra ed è sparito”.

L’ha denunciato?

“Sì, la dashcam ha ripreso anche la targa della Clio”.

Le era mai capitata una cosa del genere?

“Mai. Di liti stradali e alterchi verbali ce ne sono stati, ma mai una cosa del genere”.

Sui social, il video ha generato anche molti commenti negativi nei confronti della vostra categoria: qualcuno ha persino dato ragione all’altro conducente.

“C’è troppo odio nei nostri confronti: ho notato un’impennata subito dopo la fine della seconda ondata della pandemia, a partire dalla primavera del 2021. La gente è molto più aggressiva, come se volesse dimostrare a tutti i costi di esistere”.

Secondo lei, hanno influito anche le recenti polemiche con i noleggiatori con conducente?

“Di certo non ha contribuito ad abbassare la tensione. I nostri sono lavori diversi: noi ci rivolgiamo a un’utenza indifferenziata, loro no. Eppure, ce ne sono tanti che di fatto fanno i tassisti in centro a Milano”.

Il problema pare di difficile soluzione. E nel frattempo si susseguono liti violente e aggressioni. Come se ne esce?

“Tocca alla politica trovare una soluzione, stando attenti a tutelare l’utenza e a non favorire le multinazionali. Si parte da una premessa irrinunciabile: noi siamo tassisti e loro sono noleggiatori. Le faccio un esempio che forse spiega meglio la differenza. Prendiamo una stanza d’albergo: c’è chi prenota un mese prima o nei giorni precedenti e c’è chi si presenta in hotel il giorno stesso per cercare una camera per la notte. La prima, uscendo di metafora, è l’utenza da ncc; la seconda è la nostra utenza. E non c’entrano le app: si possono tranquillamente usare rispettando i ruoli”.