NICOLA PALMA
Cronaca

Cocaina in auto, niente patente e fuga (con passeggeri a bordo) dal controllo dei carabinieri: revocata la licenza al tassista

Milano, la commissione disciplinare ha decretato la decadenza dell’autorizzazione datata 1997. A ottobre era fuggito al controllo nel tunnel di Porta Nuova

Carabinieri in azione (foto di archivio)

Carabinieri in azione (foto di archivio)

Milano – Le premesse non lasciavano troppi margini alle speranze del diretto interessato. E in effetti la sanzione è arrivata puntuale. La più dura possibile. La commissione tecnica disciplinare del bacino aeroportuale lombardo ha disposto la decadenza della licenza taxi rilasciata il 29 gennaio 1997 al cinquantunenne M.P., che poco più di quattro mesi fa aveva saltato un posto di blocco dei carabinieri dando vita a una rocambolesca fuga per le vie del centro. Dai controlli dei militari del Nucleo Radiomobile, era emerso che l’uomo non aveva più la patente dal 2020, non faceva da anni la revisione del veicolo e si era messo al volante di un’auto bianca sottoposta a fermo fiscale dopo aver assunto alcol e stupefacenti.

Ora è arrivata la stangata, certificata dalla determina dell’area Strategie innovative per i trasporti del Comune. La ricostruzione dell’episodio ci riporta alle 2.30 della notte tra il 9 e il 10 ottobre 2024. Gli uomini dell’Arma, impegnati in uno dei consueti servizi anti alcol nel tunnel di Porta Nuova, fermano la Peugeot 308 del tassista: in auto ci sono anche due clienti, un cinquantaseienne nato in India ma residente negli Stati Uniti e una connazionale trentaquattrenne, che stanno rientrando in un albergo di lusso della Centrale dopo aver cenato in un ristorante in zona Bullona.

Inizialmente, il conducente si ferma: la luce rossa dà prova della positività al pre test. Le tracce di polvere bianca sul cruscotto, gli occhi lucidi, l’alito vinoso e una bottiglia semivuota di sambuca fanno subito pensare ai carabinieri che il cinquantunenne si sia messo alla guida dopo aver assunto alcol e droga.

A quel punto, chiedono all’automobilista di scendere per sottoporsi all’etilometro, ma lui, sempre più nervoso, risponde: «Non faccio un c., lasciatemi lavorare», per poi partire a tavoletta verso viale della Liberazione. I militari lo inseguono, tallonando la Peugeot in via Filzi e da lì fino alla stazione: la 308 viene bloccata in piazza IV Novembre. M.P. cerca di proseguire la fuga a piedi, ma viene fermato e ammanettato dopo una breve colluttazione con i militari che lo stavano rincorrendo. I due clienti scendono in lacrime, sotto choc per quanto vissuto nei minuti precedenti: agli investigatori raccontano di aver prenotato la corsa tramite l’applicazione Uber e di essersi accorti subito che l’autista era ubriaco; aggiungono di avergli chiesto più volte di fermarsi urlando «Please, stop» e che l’altro avrebbe continuato la sua corsa impazzita.

Il cinquantunenne si rifiuta di sottoporsi all’alcoltest e per questo, come prevede il Codice della strada, viene denunciato con un valore superiore a 1,5 grammi di etanolo per litro di sangue. In macchina ha pure 0,9 grammi di cocaina, nascosti sotto l’aletta parasole del sedile anteriore sinistro. Gli accertamenti nelle banche dati delle forze dell’ordine faranno infine emergere che già in passato era incappato in violazioni identiche a quelle per le quali è finito nei guai.