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Antitrust richiama Milano su aumento licenze taxi, Sala: “Battaglia che facciamo da tempo”

In città attive 4.853 licenze, pari a 3,5 ogni 1.000 residenti. Il sindaco: “Lavoriamo su un migliaio di nuove concessioni, in pratica intorno al 20% in più”

I taxi davanti alla stazione centrale di Milano durante uno sciopero

Dopo il richiamo dell’Antitrust, che ha inviato una segnalazione ai Comuni di Milano, Roma e Napoli sollecitandoli ad adeguare il numero delle licenze dei taxi, il sindaco Beppe Sala rivendica quella che considera “una battaglia portata avanti da tempo” da Palazzo Marino, tra le proteste e i malumori dei conducenti delle auto bianche. “Io confermo l'idea di lavorare su un migliaio di nuove licenze – aggiunge il primo cittadino – , poi si stabiliranno le formule. Un migliaio vuol dire intorno al 20% e noi faremo quello. Purtroppo fino a poco tempo fa le regole prevedevano di avere un'autorizzazione dalla Regione che noi non abbiamo mai avuto”.

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A Milano le 4.853 licenze attive sono pari a 3,5 licenze ogni 1.000 residenti. Dalle risposte dei Comuni alle richieste di informazioni dell'Antitrust sarebbe emersa "una diffusa e strutturale inadeguatezza del numero delle licenze attive" che ha generato "un numero molto elevato di richieste inevase e di tempi eccessivamente lunghi di attesa". L'Autorità sollecita quindi i Comuni ad un aumento che vada oltre il tetto del 20%, fissato in via straordinaria nel cosiddetto decreto Asset e adottando in tempi brevi i bandi di pubblico concorso per l'assegnazione di nuove licenze. 

L'intervento dell'Antitrust è giudicato positivamente da Assoutenti, che lo ritiene una vittoria dei consumatori dopo anni di proteste, mentre il Codacons arriva a chiedere sanzioni verso i sindaci che non aumentano le licenze a fronte dell'inadeguatezza del servizio. Sul fronte opposto la Uil trasporti, che fa notare come il servizio taxi “non può entrare in un regime di concorrenza del libero mercato” perché “ci sono tariffe prestabilite e obblighi di prestazione a cui i tassisti debbono adeguarsi”. Dal canto suo l'assessora alla mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, ricorda come Palazzo Marino abbia chiesto a Regione Lombardia già nel 2019 di avere 450 licenze in più, richiesta poi aumentata quest'anno a mille, al momento "ancora priva di una risposta ufficiale".