
La coda di clienti in attesa ai posteggi di piazza Luigi di Savoia
I taxi si fermano qualche minuto dopo le 14. La coda di clienti in attesa si allunga per una ventina di metri, fin quando tutti capiscono che è inutile restare lì ad aspettare un’auto bianca che non arriverà mai. O meglio, le macchine ci sono, parcheggiate nel "polmone" di piazza Luigi di Savoia. I conducenti sono tutti in strada per dar vita a una protesta spontanea che si tramuta immediatamente in un blocco non autorizzato del servizio. Sciopero selvaggio, per dirla in due parole, seppur limitato alla Centrale.
La motivazione è sempre la stessa: stop all’abusivismo e alla concorrenza sleale di Uber e ncc, più controlli per sanzionare "chi viola le regole e ci ruba il lavoro". Una questione già finita nel recentissimo passato all’attenzione dei tavoli istituzionali, dopo una serie di liti violente tra esponenti delle due categorie: nelle prossime ore potrebbe essere diffusa, a tal proposito, la bozza di un protocollo da sottoscrivere a maggio. Il numero dei tassisti in presidio cresce progressivamente, ben oltre le aspettative di chi ha lanciato l’iniziativa nelle chat interne lunedì sera. La polizia monitora la situazione attorno allo scalo ferroviario per evitare che la tensione salga oltre il livello di guardia. "Con la timidezza non si va da nessuna parte, sappiatelo voi che lavorate da pochi anni e che sarete intimiditi dalle circostanze. All’inizio sarà come fare le nozze coi fichi secchi: prima si prepara il terreno e poi arrivano i grandi capi a mettere le bandierine, non preoccupatevi. Quando il risultato starà prendendo corpo, arriveranno a mettere la faccia anche loro", l’incipit polemico dell’appello alla base. "Continuiamo a lottare e a difendere il nostro lavoro dagli attacchi di quei tanti, troppi, che cercano di portarcene via intere fette, complici anche i traditori nostrani che ben conosciamo", la conclusione degli organizzatori, slegati da sindacati e sigle di categoria.
Il fermo si estende anche all’altro lato della stazione, in piazza IV Novembre: i conducenti caricano solo anziani, disabili e persone che devono recarsi in ospedale. Di tanto in tanto, qualcuno insegue a passo svelto berline e ncc neri per controllare il Comune di provenienza (alcuni non lo riportano sullo scudetto) e chiedere conto della corsa, un po’ come accaduto qualche settimana fa in piazza Duomo. In serata, si ferma pure l’aeroporto di Linate: le foto dei posteggi desolatamente deserti corrono su Whatsapp. Quanto durerà? Nessuno può dirlo, anche perché, come capitato anche in passato, non ci sono leader a dettare la linea.
Intanto, va registrata la dura presa di posizione di Sistema Trasporti, una delle associazioni più rappresentative dei noleggiatori: "È in corso in queste ore – si legge nella missiva indirizzata ieri al sindaco Giuseppe Sala dal presidente Francesco Artusa – uno sciopero non autorizzato da parte di alcune frange dei tassisti, che hanno preso possesso della Centrale. Gli ncc non possono accedere alla stazione: chi ci riesce lo fa a suo rischio e pericolo, riportando danni ai veicoli nonostante l’ingente presenza di forze dell’ordine". Artusa ha contestato in particolare "l’atteggiamento" di un agente della polizia locale, che, "invece di redarguire i tassisti che hanno circondato un operatore in regolare servizio ncc, ha controllato lui". Da qui la richiesta di un incontro al primo cittadino su una situazione "che ormai ci pare insostenibile".