NICOLA PALMA
Cronaca

Taxi, l’Antitrust richiama Milano: le licenze sono poche, vanno aumentate. Tutti i numeri

Inviata a Palazzo Marino una segnalazione sulle criticità del servizio da parte dall’Autorità Garante della concorrenza e del mercato che bacchetta anche Roma e Napoli

Milano, 3 novembre 2023 – L’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha inviato al Comune di Milano una segnalazione sulle criticità riscontrate nell’erogazione del servizio taxi "a danno degli utenti", in termini di qualità ed efficienza del servizio reso; la stessa comunicazione è stata inviata anche alle amministrazioni di Napoli e Roma.

Dall’analisi delle risposte fornite nei mesi scorsi dal Comune alle richieste di informazioni inviate dall’Autorità, si legge nella nota dell'Antitrust, è emersa "una diffusa e strutturale inadeguatezza del numero delle licenze attive rispetto alla domanda del servizio taxi. Questa situazione ha generato un numero molto elevato di richieste inevase e di tempi eccessivamente lunghi di attesa per l’erogazione del servizio". Nel caso di Milano, le criticità si riscontrano storicamente nelle ore serali dei giorni feriali e nelle notti del weekend.

La fotografia della situazione

L’indagine svolta ha fotografato un contesto in cui a Roma il numero di licenze attive è pari a 7.962, cui corrispondono 2,8 licenze ogni 1.000 residenti; a Milano le 4.853 licenze attive sono pari a 3,5 licenze ogni 1.000 residenti; a Napoli, a fronte di 2.364 licenze attive, sono disponibili 2,6 licenze ogni 1.000 abitanti.

Le contromisure

"Per superare questa grave situazione e aprire il mercato alla concorrenza - prosegue il comunicato – l’Autorità sollecita i Comuni di Roma, Milano e Napoli ad adeguare il numero delle licenze taxi alla domanda di tali servizi, di cui una significativa parte rimane a oggi costantemente insoddisfatta, spingendo l’aumento oltre il tetto del 20% fissato in via straordinaria nel cosiddetto decreto Asset (n. 104/2023 convertito nella legge 9 ottobre 2023, n. 136) e adottando in tempi brevi i bandi di pubblico concorso per l’assegnazione delle nuove licenze".

Le misure aggiuntive

Sempre nell’ottica di aumentare la qualità del servizio, l'Authority "auspica anche l’adozione di misure aggiuntive, come la regolamentazione dell’istituto delle doppie guide (attualmente presente a Roma e a Milano ma non a Napoli); l’implementazione del taxi sharing; l’efficientamento dei turni, per renderli più flessibili". Inoltre, l’Autorità raccomanda "l'esercizio di un monitoraggio, attivo ed efficace, sull’adeguatezza dell’offerta del servizio taxi e sull’effettiva prestazione del servizio stesso, adottando adeguati meccanismi di controllo, i cui esiti dovranno essere adeguatamente pubblicizzati".

La situazione a Milano

Il Comune ha aperto da tempo il dossier auto bianche, per adeguare l'offerta alla domanda sempre crescente, generata in particolare dal boom turistico. Prima dell'estate, Palazzo Marino ha chiesto ufficialmente alla Regione di emettere mille nuove licenze. Poi il varo del decreto Asset ha offerto ai Comuni capoluogo la possibilità di incrementare il numero di autorizzazioni fino a un massimo del 20% di quelle già in essere: all'ombra della Madonnina, questa percentuale si traduce in un numero pari a 971. Nei giorni scorsi, c'è stato un incontro tra l'assessora alla Mobilità Arianna Censi e i rappresentanti di categoria per discutere di nuove licenze. L'ipotesi è che il Comune pubblichi a breve un bando per nuove licenze con il decreto Asset, con una cifra da bilanciare con quella che emergerà dalle richieste per l'attivazione delle seconde guide. L'obiettivo è chiaro: mille nuovi taxi.

La replica

"La posizione dell’Antitrust ci aiuta con maggiore determinazione a proseguire nel lavoro che abbiamo fatto per avere un servizio taxi efficiente a Milano. I dati che abbiamo fornito loro sono alla base della richiesta di nuove licenze inviata a Regione Lombardia. Richiesta che al momento è ancora priva di una risposta ufficiale". È l'incipit della dichiarazione dell'assessora alla Mobilità Arianna Censi sul provvedimento dell'Authority per la concorrenza e il mercato.

"Gran parte delle azioni indicate dall’Autorità sono già state messe in campo da Milano - sottolinea l'esponente della Giunta Sala -. Nel 2019 l’amministrazione ha presentato richiesta a Regione Lombardia di 450 nuove licenze, ha aperto alle seconde guide e ha chiesto di poter introdurre il taxi sharing, ha provveduto all’efficientamento dei turni, ha chiesto ripetutamente alle associazioni dei tassisti, senza sostanzialmente avere risposta, di poter avere un monitoraggio aggiornato delle chiamate inevase e dei tempi di attesa".

Nell'estate del 2023, prosegue Censi, il Comune "ha presentato un'ulteriore domanda a Regione Lombardia per mille nuove licenze taxi e ora si sta lavorando sulle misure introdotte" dal decreto Asset varato a ottobre, "nonostante penalizzi economicamente i Comuni e non vi sia chiarezza sulle modalità operative e gestionali delle seconde guide".

La conclusione: "È palese che vogliamo dotare Milano di un servizio taxi più efficiente e al passo con i tempi, ma dobbiamo fare i conti, da una parte, con una legge regionale che non ci consente di provvedere autonomamente all’emissione di nuove licenze e con una legge nazionale che consegna tutto il ricavato delle licenze ai tassisti, senza lasciare nessun fondo ai Comuni per migliorare i servizi per il trasporto pubblico non di linea. Nonostante una legge un po’ confusa e discutibile, la rispetteremo e faremo di tutto per far sì che presto a Milano possano esserci nuovi taxi in strada".