Milano, 30 ottobre 2024 – Gli è successo ancora, ai primi di ottobre: all’incrocio tra via Meravigli e via Dante, un massello si è sollevato e gli ha forato lo pneumatico posteriore sinistro. “Ho letto che di recente è capitato pure a un ncc, poi multato dai vigili per non aver evitato l’ostacolo – dice Matteo R., ricordando la storia raccontata una settimana fa dal Giorno –. Ho visto le foto, secondo me è lo stesso pezzo di pavè che ha bucato la mia gomma: accade di continuo, non si può andare avanti così”.
Il tassista quarantacinquenne parla con cognizione di causa: a lui l’auto bianca andò letteralmente a fuoco la sera dell’11 dicembre 2022 a due passi dal Teatro alla Scala.
L’incidente
Uno dei pietroni che lastricano il tratto di strada davanti agli ingressi del teatro si sollevò all’improvviso e andò a impattare contro il Caddy bianco, facendo sbandare il conducente e provocando lo schianto del veicolo contro le impalcature di un cantiere edile in via Santa Margherita: l’autista e i tre clienti a bordo uscirono illesi dall’abitacolo, che in pochi secondi andò in fiamme; fu proprio Matteo a salvare il cagnolino dei passeggeri, tirandolo fuori prima che il Caddy si trasformasse in un ammasso di lamiere incandescenti.
“Per fortuna, la macchina non si è ribaltata, altrimenti sarebbe stata una tragedia”, ci disse il tassista sei giorni dopo l’incidente in centro.
Il processo
A quasi due anni dall’accaduto, lunedì c’è stata la prima udienza davanti al giudice del Tribunale civile. Sì, perché il quarantacinquenne, che nello schianto perse il Caddy e tutti i documenti e gli oggetti custoditi nel cruscotto, ha fatto causa al Comune per il risarcimento dei danni subìti. E l’amministrazione, con una delibera datata 24 ottobre, si è costituita in giudizio, patrocinata in aula dai legali di Uniqa in forza del servizio di copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi valido fino al 31 dicembre 2024.
La richiesta danni
Il conducente, che sei mesi dopo i fatti ha ricevuto dalla sua compagnia 16mila euro per l’auto incendiata, ha chiesto 21mila euro all’amministrazione, contando i 9mila spesi per predisporre il Caddy per il trasporto disabili), il valore degli oggetti finiti nel rogo (compresi tassametro e radiotaxi) e i mancati introiti per i 45 giorni di inattività forzata post incidente. Oggi come nel 2022, Matteo tiene a ribadire non senza amarezza: “Nessuno si è mai fatto sentire da Palazzo Marino, nonostante sia accaduto tutto proprio di fronte alla sede del Comune”.
Il tassista ha ripreso a guidare a fine gennaio 2023, usando prima la macchina di famiglia (“Per fortuna era bianca”, sorride) e poi un’altra auto acquistata in un secondo momento. Ora la palla passa ai giudici, anche se i recenti casi di pavè dissestato gli fanno concludere: “Non è cambiato nulla, manca completamente la manutenzione”.