NICOLA PALMA
Cronaca

Folle notte a Milano, turisti terrorizzati dal tassista drogato e ubriaco prenotato su Uber: “Aiuto polizia”

Conducente inseguito e denunciato: cocaina e alcol a bordo. I clienti stranieri lo imploravamo di fermarsi. Per lui denuncia penale e sanzioni per 11mila euro

Il tassista è stato fermato dai carabinieri

Il tassista è stato fermato dai carabinieri

“Stop please, help police”. Ore 2.30 di giovedì, siamo in viale della Liberazione a Milano. I due clienti imploravano al tassista di fermarsi, ma lui prosegue la corsa impazzita, tallonato dalle gazzelle del Radiomobile. Qualche minuto prima, ha forzato un posto di blocco, rifiutandosi di sottoporsi all’alcoltest. I carabinieri lo fermano davanti alla Centrale: lui prova a scappare a piedi, ma viene bloccato.

Finisce così la notte di follia del cinquantunenne M.P., che, stando agli accertamenti investigativi, stava guidando un taxi sottoposto a fermo fiscale e senza revisione, con la patente scaduta e dopo aver bevuto e sniffato. Conclusione: denuncia penale e sanzioni amministrative per quasi 11mila euro. Tunnel di Porta Nuova, i militari, piazzati lì per uno dei consueti servizi anti-alcol danno l’alt alla Peugeot 308 bianca: in auto ci sono pure un manager cinquantaseienne nato in India ma residente negli Stati Uniti e una connazionale trentaquattrenne, che stanno rientrando in albergo dopo aver cenato in un ristorante in zona Bullona.

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Inizialmente, il conducente si ferma: la luce rossa dà prova della positività al pre test. Le tracce di polvere bianca sul cruscotto, gli occhi lucidi e l’alito vinoso fanno pensare ai militari che l’uomo si sia messo alla guida dopo aver assunto alcol e droga; gli chiedono di scendere per sottoporsi all’etilometro, ma lui, sempre più nervoso, urla “Non faccio un c., sto lavorando, lasciatemi stare”, per poi ripartire a tavoletta.

Scatta l’inseguimento: la 308 percorre via Filzi a tutta velocità e poi si infila in piazza Duca d’Aosta. Lì i carabinieri riescono a bloccarne la marcia: M.P. apre la portiera e cerca di allontanarsi, ma ormai è in trappola; i militari saranno costretti ad ammanettarlo per placarne la reazione furibonda. I passeggeri scendono in lacrime, terrorizzati: raccontano di aver prenotato la corsa con l’app Uber, di essersi accorti subito che l’autista era ubriaco e di avergli chiesto più volte di fermarsi. Il cinquantunenne rifiuta ancora una volta l’etilometro: “Voglio andare a lavorare: sono io che pago lo stipendio a tutti voi”. Un atteggiamento che gli costerà una denuncia per guida in stato di ebbrezza con il valore massimo, superiore a 1,5 grammi di etanolo per litro di sangue.

In macchina, i carabinieri trovano alcuni bicchieri di vetro, una bottiglia semivuota di sambuca e 0,9 grammi di cocaina, nascosti sotto l’aletta parasole del sedile anteriore sinistro. Dalle verifiche in banca dati, emerge che già in passato M.P. era incappato in violazioni identiche a quelle dell’altra notte. In caserma arrivano pure gli specialisti della Freccia 1 della polizia locale per acquisire la documentazione: la licenza è a forte rischio. “Per evitare casi del genere – ragiona il delegato di Uiltrasporti Silla Mattiazzi – basterebbe ripristinare la verifica annuale sulla correttezza dei documenti di conducente e macchina”.