Evviva il 25 aprile! Per festeggiarlo, la Scala lo mette in musica in streaming sul sito e i social del Teatro, ore 18: "Dieci Variazioni su Bella Ciao- Suite per orchestra da camera" di Enrico Gabrielli. Il maestro Francesco Muraca dirige un ensemble formato da elementi dell’Orchestra Scaligera e allievi dell’Accademia del Teatro, in diretta interventi di Roberto Cenati, presidente provinciale Anpi, Ivano Granata, docente di Storia dell’Italia contemporanea alla Statal. Percussionista di talento, 30 anni, Muraca è alla Scala dal 2015.
Come nascono le Variazioni su Bella Ciao?
"Lo scorso anno la Rai chiese al violista Francesco Lattuada, presidente Anpi Scala, di produrre una sigla per una trasmissione dedicata ai partigiani ma con il lockdown non siamo riusciti a registrarla. Abbiamo chiesto al compositore Enrico Gabrielli di creare delle variazioni sul tema. Sono episodi musicali che rendono il tema ritmico, cantabile, danzante".
E lo suonate al Piermarini.
"Così assume un significato più forte. Alla Scala Toscanini si rifiutò di suonare l’inno fascista, fu schiaffeggiato e si rifugiò in America per ritornare a Milano dopo la Liberazione".
Perché ha scelto percussioni e direzione d’orchestra?
"Nasco come batterista rock, una passione iniziata all’età di sette anni, poi un mio insegnante di Conservatorio mi iscrisse a un corso estivo con il maestro Gianni Arfacchia, professore timpani e percussioni alla Scala. Mi ha molto incoraggiato a perseverare e sono arrivato a Milano".
Quando ha iniziato a suonare?
"Non ricordo esattamente. Papà suonava nella banda del paese, io lo seguivo suonando il tamburo, quando ha intuito la mia attitudine mi ha iscritto a un corso di batteria".
Grazia Lissi