
Non si placano le agitazioni davanti ai cancelli di FedEx-Tnt di Peschiera, dove da giorni i facchini picchettano le entrate in protesta contro la chiusura dell’hub di Piacenza e la contestuale messa in cassa integrazione per 280 dipendenti. Ieri mattina le forze dell’ordine in assetto antisommossa sono intervenute per sgomberare gli accessi ad uno dei cancelli, consentendo all’azienda di riprendere le attività. Non sono mancanti momenti di tensione, durante i quali un lavoratore è rimasto leggermente contuso e trasportato in codice verde all’ospedale di San Donato. "Lo sgombero è avvenuto in maniera violenta e ingiustificata - ha dichiarato il coordinatore della provincia di Milano Si Cobas Alessandro Zadra - e sono stati addirittura emessi fogli di via per 15 lavoratori che venivano direttamente da Piacenza. È un provvedimento ingiusto, immotivato e giuridicamente discutibile perché quelle persone stavano esercitando il loro diritto di sciopero". Non accettano i lavoratori le spiegazioni della multinazionale secondo la quale le strategie industriali di investimento, seppur chiudendo lo stabilimento di Piacenza, aprirebbero la porta a 800 nuove assunzioni su tutto il territorio nazionale. "In questo modo - spiega il sindacalista - penalizzano una provincia come Piacenza che nella logistica ha una collocazione geografica di importanza essendo in una posizione baricentrica rispetto le rotte di movimentazione delle merci. Hanno promesso che collaboreranno per offrire un supporto alla ricollocazione del personale ma quello che offrono sono contratti interinali, il massimo del precariato. Da qui non ce ne andiamo, siamo decisi a continuare il presidio fino a quando non verranno accettate le nostre condizioni: riaprire l’hub di Piacenza o, in alternativa, provvedere all’assunzione diretta dei lavoratori presso altri stabilimenti sempre all’interno di FedEx".Valeria Giacomello