Tentato femminicidio Appello a Mattarella "Patrocinio gratuito"

Rinviata al 7 luglio per la richiesta del rito abbreviato l’udienza prevista per il 10 giugno. Nuovo passaggio nel caso di tentato omicidio avvenuto lo scorso dicembre, quando un uomo di 29 anni tentò di uccidere la compagna, e, credendola morta, fuggì con il loro bambino di 18 mesi ma venne subito rintracciato e arrestato dai carabinieri. Il caso è finito sul tavolo della presidente della Commissione femminicidio, la senatrice Valeria Valente. L’avvocata della vittima, Concetta Sannino di Cassano, l’aveva infatti informata sul rifiuto del patrocinio legale a spese dello Stato, chiesto per la donna scampata alla morte. Con il sostegno dell’associazione Casa delle donne di Treviglio (Bergamo), la legale ora alza il tiro rivolgendosi alle alte cariche dello Stato per rivendicare quel diritto negato alla sua cliente. Tutto arriva dunque all’attenzione del Presidente della Repubblica e di quelli del Senato e della Camera dei deputati: "Chiediamo che chiunque sia soggetto leso da reati commessi in ambito familiare e che costituiscano espressione di violenza domestica e di genere possa chiedere e ottenere, senza limiti di reddito, il beneficio del patrocinio legale a carico dello Stato". "Trovo sia un vuoto legislativo su cui si deve intervenire al fine di garantendo alle vittime di violenza uguale trattamento giuridico anche per evitare qualsiasi tipo di discriminazione e vittimizzazione secondaria". Stefano Dati