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L’assessore Piefranesco Maran
Milano - Pierfrancesco Maran potrebbe presto essere nominato a capo del “Dipartimento per le opere pubbliche, le risorse umane e strumentali” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (ora ridefinito, quanto alla seconda delega, Ministero alle Mobilità Sostenibili), guidato da Enrico Giovannini. Un dipartimento, quello appena menzionato, dal quale dipendono i provveditorati per le opere pubbliche, la vigilanza sulle grandi opere, l’edilizia statale e abitativa nonché la regolazione degli appalti.
Il condizionale resta d’obbligo, ma la nomina potrebbe essere formalizzata a breve nell’ambito di una riorganizzazione del Ministero. Che nel Governo e nel Ministero ci sia chi sta pensando all’assessore comunale all’Urbanistica e al Verde, è un dato di fatto che viene confermato da fonti qualificate. C’è da capire se dall’idea si passerà ad una proposta concreta.
A quel punto l’eventuale disponibilità di Maran sarebbe da verificare ma non mancano elementi che possono far pensare ad una risposta positiva. Milano ad ottobre andrà alle urne e, secondo rumors che circolano da settimane, nel caso in cui il centrosinistra dovesse vincere alle urne, la riconferma di molti degli attuali assessori da parte del sindaco Giuseppe Sala non è così scontata. Non pochi sono gli assessori che hanno fatto parte della Giunta di Giuliano Pisapia e tra questi c’è anche lo stesso Maran. Il primo cittadino sarebbe quindi intenzionato a rinnovare in modo significativo la sua squadra di governo. Un argomento, questo, che potrebbe quindi incoraggiare Maran a scegliere un’esperienza diversa, tra l’altro in un ruolo di indubbia responsabilità e con vista sulla politica nazionale. Un ruolo dal quale ogni altro ragionamento potrà poi essere lecito: dalle prossime Politiche alle Europee.
D’altro canto, però, Maran è sicuramente tra gli esponenti del Pd e del centrosinistra milanese che, alle prossime Comunali, possono prendere un numero significativo di preferenze e aiutare quindi la coalizione a conquistare quello che sarebbe il terzo mandato consecutivo alla guida della città. Di Maran si era parlato anche come possibile candidato sindaco nel caso in cui Sala avesse rinunciato alla ricandidatura. Lo scenario è quindi tutto da decifrare e sia da Roma sia a Milano, in queste ore, si tende a dire una parola in meno anziché una in più. Ma l’operazione è avviata e non sono da escludere sorprese.