
di Andrea Gianni
Dietro le vetrate dell’ipertecnologica sede Fastweb si intravedono poche ombre, in uffici ancora svuotati dallo smart working. Oltrepassando piazza Olivetti, fervono i lavori nei cantieri per completare il Building D, nel cuore del business distict Symbiosis firmato Covivio che sta cambiando il volto alla zona, dove sorgerà il Villaggio olimpico, che da Porta Romana e piazzale Lodi si allunga al di là della circonvallazione. Uffici “green“ e avveniristici nell’edificio progettato dallo studio Citterio-Viel, modellato per un mix di lavoro in presenza e da casa, che su 18mila mq ospiterà le sedi di multinazionali come Louis Vuitton (Lvmh), la farmaceutica Boehringer Ingelheim, il Gruppo Orsero. Dalla terrazza in costruzione per i dipendenti della griffe francese, con vasche di piante, essenze profumate e postazioni per lavorare all’aperto, la vista spazia sullo skyline di Milano e su simboli del progetto come la Fondazione Prada, le fondamenta della nuova sede Snam, la torre piezometrica e l’antica ciminiera riconvertita e divenuta parte integrante dell’area in cui sorge l’Ics International School, memoria di una zona che un tempo ospitava piccole fabbriche lasciate nell’abbandono dalla deindustrializzazione di Milano.
"La pre-locazione totale del building D dimostra che il mercato degli uffici nel segmento prime continua a mantenere una dinamica positiva", spiega Alexei Dal Pastro, ad Italia di Covivio. Le aziende non hanno smesso di investire negli uffici, ma il processo di remotizzazione del lavoro accelerato dalla pandemia ha cambiato la domanda, orientandola verso spazi più moderni e flessibili, con sale meeting e relax. E ha innescato una fuga da edifici divenuti troppo ampi e costosi, con le incognite legate alla riconversione e al rischio degrado. Nella futura reception del Building D gli operai stanno installando gli ascensori per accedere ai piani. Un auditorium di 600 metri quadrati, ancora spoglio, è quasi pronto per ospitare eventi e conferenze nella Milano post-Covid.