Comune, Cappato: per dipendenti transgender possibilità di scegliere nome per tesserino

Il consigliere Radicale ha presentato mozione: giusto inserire il nome corrispondente al proprio aspetto

Marco Cappato (Newpress)

Marco Cappato (Newpress)

Milano, 24 febbraio 2015 - «Anche il Comune di Milano introduca per i propri dipendenti transgender la possibilità di avere un tesserino identificativo «consono al genere d’elezione», ovvero con «il nome corrispondente al proprio aspetto»: è la richiesta della mozione presentata in Consiglio comunale da Marco Cappato, che prende spunto da quanto introdotto a inizio febbraio dal Comune di Torino.

Secondo il consigliere dei Radicali «questa novità andrà a incidere sulla qualità della vita delle persone», scrive nel testo della mozione che chiede agli assessori alle Politiche sociali e al Personale di «introdurre anche in tutti gli uffici comunali di Milano la possibilità per le persone in transizione di avere il nome corrispondente al proprio aspetto sul tesserino identificativo e vivere così - si legge - la propria identità di genere anche sul luogo di lavoro».

L’aula di Palazzo Marino dovrebbe pronunciarsi nella seduta di giovedì. In serata invece il “parlamentino’’ della Zona 2 di Milano si esprimerà su un identico documento, questa volta presentato da tutte le forze di maggioranza del centrosinistra.

E a tal proposito si registrano le proteste dell’opposizione, con la consigliera di zona Silvia Sardone (Forza Italia) che critica la proposta radicale, definendola «ideologica» e «secondaria» rispetto ad altri problemi della città. «È l’ennesima dimostrazione delle priorità di questa amministrazione - afferma - . La sinistra chiude gli occhi di fronte al degrado crescente in città e sottovaluta colpevolmente il bisogno di sicurezza espresso dai milanesi, ma perde tempo per il tesserino dei trans».