GIULIA BONEZZI
Cronaca

Scuola, il 16% ha già chiesto il test (ma lo offrono 50 medici su duemila)

Via ai sierologici per docenti e bidelli, da giovedì 12.700 richieste agli ambulatori di Ats Metropolitana

Test per il coronavirus

Milano, 25 agosto 2020 - Al Niguarda si sono presentati tutti e duecento, ieri, gli insegnanti, educatori e bidelli che avevano prenotato un test sierologico per il coronavirus nel giorno d’avvio della campagna nazionale di screening in vista della riapertura delle scuole. Gli ambulatori del Niguarda (al centro prelievi del blocco Nord e a Villa Marelli) sono due dei venti aperti dall’Ats Metropolitana (sette in città) per il personale scolastico il cui dottore non abbia aderito allo screening che il Ministero della Salute, nelle sue indicazioni del 7 agosto, immaginava affidato ai medici di base. Ma tra il Milanese e il Lodigiano questa condizione riguarda la quasi totalità del personale docente o non docente, dato che hanno aderito alla campagna una cinquantina di medici di famiglia su duemila, cioè il due e mezzo per cento.

Al test che anche per il personale della scuola (statale, paritaria e privata, dal nido alle superiori) è gratuito e volontario sono candidabili fino a 206.687 lavoratori della scuola in Lombardia, di cui 80.797 nel territorio dell’Ats Metropolitana. Le prenotazioni negli ambulatori delle Ats (telefonando al numero verde regionale 800.638.638, su internet al sito Prenotasalute o con l’app Salutile) sono state aperte giovedì mattina e ieri a metà giornata avevano prenotato in 33.762, cioè il 16% per cento degli aventi diritto. Stessa percentuale nel territorio dell’Ats Metropolitana, che contava 12.748 prenotazioni: il 38% effettuate al telefono e il 62% direttamente dagli utenti, sul sito e con l’app. Nel weekend le richieste sono raddoppiate rispetto a venerdi, quando si contavano 17.676 prenotazioni in Lombardia (pari al 9% per cento del personale scolastico) di cui 6.727 nell’Ats Metropolitana (l’8%).

«È probabile che altre persone al loro rientro dalle ferie si registrino», avverte il direttore sanitario dell’Ats Vittorio Demicheli: la campagna è partita solo ieri e andrà avanti fino al 5 settembre con possibilità di proroga fino al 12. L’epidemiologo fa capire tuttavia di non aspettarsi percentuali bulgare: «Altre campagne di screenig analoghe hanno avuto livelli di adesione non elevati», ricorda, dato che «servono a sapere se si ha avuto contatto pregresso col virus, ma non per proteggersi». Come sottolineano anche le ultime indicazioni dell’Iss, infatti, i sierologici, che il personale scolastico effettuerà su disposizioni di Roma con i test pungidito forniti in due milioni d’esemplari dal Ministero dell’Istruzione via commissario all’emergenza Domenico Arcuri, «hanno una limitata applicazione nella diagnosi di Covid19 e nel controllo dei focolai».

Tanto che docenti, educatori e bidelli, dopo aver atteso in ambulatorio un quarto d’ora l’esito della “saponetta”, se risultano positivi devono fare subito un tampone e rimanere in isolamento in attesa del suo esito. Intanto sul fronte caldo dei test molecolari per chi rientra da Spagna, Grecia, Croazia e Malta sta funzionando l’app introdotta sabato dall’Ats, che consente, anche a chi si era già segnalato, di prenotare un tampone senza aspettare di essere richiamato: ieri la lista d’attesa su Milano e Lodi era crollata da oltre 13 mila a circa 8.700 persone da richiamare, e il call center, che con 40 operatori ieri ha effettuato oltre tremila telefonate, era arrivato ad aggredire gli arretrati di mercoledì, alleggerito dal combinato disposto di test in aeroporto, prenotazioni dirette e incrocio dei dati su chi ha già fatto il tampone che sta contribuendo a smaltire i ritardi accumulati dall’Agenzia travolta, dopo l’ordinanza ministeriale, da ventimila richieste di tampone in una settimana.