ARIANNA
Cronaca

Test superato: ci siamo adattati agli imprevisti

Arianna

Pedone*

Maturanda, maturità, crescita, consapevolezza. Non quella che mi sarei aspettata di certo. Siamo a febbraio e ci sono ancora molti punti interrogativi sul 16 giugno, in effetti coerente con l’andamento degli ultimi sette mesi. Se ripenso a settembre, infatti mi sembra di aver già vissuto mille giorni. Invece sono trascorsi solo sette mesi e siamo già in vista della maturità. Abbiamo da poco saputo che non sarà la solita tradizionale in presenza con i compiti scritti, preceduta dalla notte prima degli esami. Al posto dello scritto ci sarà un elaborato, del quale però non so ancora molto. Anche il Pcto, l’ex alternanza scuola lavoro, ormai in tempi di pandemia ricopre un ruolo secondario, la scuola si è ristretta al minimo indispensabile; addirittura parte delle ore di Dad forse saranno rese valide come apprendimento informatico e forse, da quanto letto negli ultimi giorni, all’esame anche questo sarà oggetto di narrazione; spero che la commissione sia disposta ad un dialogo aperto, non solo relativo all’unica esperienza di alternanza che ho fatto in terza superiore, ma anche su ciò che la didattica a distanza ha tolto alla crescita di ogni studente e al dialogo con i professori. Ma vediamo anche gli aspetti positivi, come l’assenza di prove scritte: sarebbe stato ingiusto sorvolare sopra gli ultimi nove mesi, fra Dad e scuola. Come studentessa dell’ultimo anno desidero semplicemente uscire dal liceo soddisfatta del percorso che ho intrapreso grazie all’atteggiamento che ho assunto difronte a queste difficoltà. La mia professoressa di scienze, mi ha insegnato a vedere sempre il lato positivo delle cose, e quest’anno ho imparato ad adattarmi a qualsiasi situazione.

*Studentessa liceo

scientifico Einstein