SIMONA BALLATORE
Cronaca

Università, addio a i test di massa al Forum: prove "in casa" per la Statale

Duecento docenti volontari per la sorveglianza, si usano tutte le sedi e si evitano affitti da oltre 80mila euro. Formula approvata anche per il post-pandemia. Selezioni nell’ateneo più vicino, 100 euro per partecipare

L’ultimo test al Forum di Assago nel 2019

Milano - Finisce l’era dei test di massa al Forum di Assago, con intere famiglie da tutta Italia in attesa per ore nel parcheggio o nel bar accanto, carichi di valigie e speranze. E non è solo per la pandemia, che pure è stata spartiacque, visto che anche quest’anno "in considerazione della normativa di contenimento dell’epidemia da Covid-19, al fine di garantire l’applicazione delle disposizioni di natura emergenziale nonché di limitare gli spostamenti nell’ambito del territorio nazionale e regionale, ciascun candidato, a prescindere dalla sede indicata come prima preferenza, sostiene la prova presso la sede dell’ateneo disponibile nella propria provincia di residenza o domicilio", si legge nel bando. Risparmiano i candidati negli spostamenti, risparmiano pure i grandi atenei come la Statale di Milano, appunto, che ogni anno doveva mettere in conto almeno 80mila euro per affittare gli spazi. Nel 2018 le spese per Medicina ammontavano a 82mila euro e per un test ancora più impegnativo anche solo per numero di candidati come ’Professioni sanitarie’, tra noleggio del Forum, servizi e pulizia si sfioravano i 135mila euro.

Così già tre anni fa - a fronte dell’ennesimo rincaro - si era deciso di contenere e razionalizzare le spese. La pandemia ha coinciso con una scelta che era già stata presa, insomma, e che faceva pure giuoco in una fase in cui contingentare le presenze evitando assembramenti era d’obbligo. Caro Forum addio, sono state spalancate tutte le sedi, da Città Studi a Festa del Perdono, smistando fra le aule migliaia di candidati. Un’operazione che necessita però di personale in più per la sorveglianza. Di qui gli appelli ai docenti che hanno sempre risposto in massa: 200 volontari in media ad ogni test per garantire la massima sicurezza ed evitare ricorsi dietro l’angolo. Così sarà anche quest’anno, contando sempre anche nella loro partecipazione. E così sarà per il futuro. Non solo perché la formula ha funzionato, ma anche perché il test in agenda il 6 settembre - salvo chiari di luna dei governi di passaggio - sarà l’ultimo con le “vecchie“ modalità. Dal 2023 comincia la svolta: addio concorsone unico, ci saranno due prove nel quarto anno delle superiori e due nel quinto e si potrà concorrere ai posti disponibili in tutta Italia col risultato migliore. I test saranno fatti sempre all’interno delle università, sfruttando le aule e non palazzetti.

Visto che il “quizzone“ non si fa più nella sede di prima scelta, ma in quella più vicina, è venuto meno il ventaglio di costi di iscrizione, che prima del Covid andavano dai 10 euro dell’università Bicocca (la più economica d’Italia nel 2018) ai 50 euro della Statale, toccando punte di 120 euro. Il prezzo è uguale per tutti: 100 euro tondi. Che per chi vuole tentare due o tre test non è cifra di poco conto. Si comincia il 6 settembre, con Medicina.