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Uno dei manifesti informativi in metropolitana a Milano
Milano, 8 gennio 2021 - A più di tre anni dalla legge sul testamento biologico, secondo l'associazione Luca Coscioni sono ancora molti gli ostacoli che ne impediscono una sua piena applicazione. Primo fra tutti, la mancanza di una campagna di informazione istituzionale, destinata a medici, operatori sanitari e a tutti i cittadini italiani sul diritto di scelta sul loro fine vita. Secondo un recente sondaggio di Swg commissionato dalla stessa associazione, il testamento biologico è conosciuto dall’83% degli intervistati, ma il 71% ignora le procedure per il rilascio delle Disposizioni anticipate di trattamento. Per l’84% per cento la causa di questa difficoltà è da legare alla scarsa informazione da parte delle istituzioni.
Per questo l’associazione Luca Coscioni, realtà attiva a tutela del diritto alla salute, ha lanciato una campagna informativa nazionale sul diritto di ogni individuo a decidere liberamente sul proprio fine vita, grazie alle cosiddette Dat (Disposizioni anticipate di trattamento) ovvero i trattamenti che ognuno può decidere, in anticipo, di voler accettare o rifiutare nel momento in cui si troverà in una condizione di non poter comunicare la propria volontà. Con l’obiettivo di raggiungere e sensibilizzare più persone possibile, le stazioni delle metropolitane delle principali città italiane - Milano, Roma, Torino, Napoli e Brescia - ospiteranno per le prossime due settimane manifesti che informano sul diritto a scegliere sulla propria vita e sulla possibilità di redigere il proprio testamento biologico (“Fare Biotestamento oggi è facile è gratuito!”), rimandando con un QR code al sito della associazione Luca Coscioni dove poter scaricare il modulo apposito “per vivere liberi fino alla fine”. A Milano, inoltre, partecipano alla campagna anche 150 edicole, con l’esposizione di altrettanti manifesti con la scritta: “Sulla tua vita ora scegli tu”.
“Senza informazione, la legge sul testamento biologico per molti non esiste nemmeno. Su oltre 60 milioni di italiani, le stime ufficiali parlano di 200.000 cittadini che hanno redatto le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento. Ciò significa che il diritto a scegliere è riservato a un'élite di persone particolarmente sensibili al tema e in grado di cercare da sé le informazioni. Il Governo che, in virtù della legge 219/17 sulle Dat, avrebbe dovuto organizzare una campagna informativa, non ha fatto alcunché”, ha dichiarato Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni,