Testamento Silvio Berlusconi, timore di sorprese? Possibili modifiche durante la degenza al San Raffaele

Le ultime volontà del Cavaliere si dovrebbero conoscere a metà della prossima settimana, ma già si profila la possibile vendita della società calcistica del Monza

Silvio Berlusconi e i figli

Silvio Berlusconi e i figli

Il testamento di Silvio Berlusconi non è stato ancora aperto a tre settimane dalla morte, il 12 giugno al San Raffaele, ma alcune decisioni sarebbero già state prese dagli eredi, tra queste la futura vendita della società calcistica del Monza. Le altre partite, invece, restano aperte, dai nuovi equilibri in Fininvest e, a cascata, nelle due controllate maggiori Mfe-Mediaset e Mondadori, ma anche nella partecipata al 30% Banca Mediolanum. La successione comprende anche una enorme liquidità, beni mobili e immobili, sui quali sono in corso diverse perizie. L'attesa del mercato per l'apertura delle ultime volontà del Cavaliere si concentra sulla seconda metà della prossima settimana, quando le ipotesi diventeranno certezze. 

L’apertura del testamento

Il testamento, custodito dallo storico notaio Arrigo Roveda, potrebbe essere aperto alla fine della prossima settimana. Sicuramente dopo martedì sera, quando Mfe-Mediaset presenterà i suoi palinsesti annuali, un momento cruciale per la raccolta pubblicitaria: l'anno scorso il gruppo ha registrato un cash flow in calo, ma pur sempre positivo per oltre 360 milioni. E con ogni probabilità non si vuol rischiare di sovrapporre anche dal punto di vista mediatico le due cose.

I punti fermi

Il countdown, iniziato nei giorni scorsi, ha già visto alcune tappe obbligate: in primis lo svolgimento dell'assemblea e la nomina con scadenza annuale del Cda di Fininvest, con la conferma piena del board e la costante presenza del presidente di Mfe-Mediaset Fedele Confalonieri, che nella holding di famiglia non detiene alcuna carica ma è sempre stato considerato da Berlusconi un consigliere importante per i suoi figli. Altra stabile figura di riferimento è quella di Gianni Letta, stabilmente avvistato nella villa di Arcore a disegnare il futuro anche ‘politico’ del gruppo. A rassicurare gli analisti finanziari anche la consapevolezza che il fondatore del Biscione ha preso decisioni sicure, al di là della quota ‘legittima’ del 20% di Fininvest che potrebbe essere assegnata in modi diversi agli eredi.

I possibili “colpi di scena”

Le maggiori incertezze sui lasciti testamentari riguarderebbero invece i beni non finanziari. Tra i molti legali che assistono i figli, qualche timore di sorprese su questo piano c'è, a partire dall'ipotesi che nei ricoveri al San Raffaele Berlusconi possa aver apportato qualche modifica al suo testamento. 

Probabile addio al Monza Calcio

In questo orizzonte, l’unica certezza sembrerebbe la vendita della società calcistica del Monza. Si sarebbero già svolti colloqui per la possibile cessione a Vaghelis Marinakis, l'imprenditore greco vicino al premier conservatore ellenico Mitsotakis e proprietario della squadra ateniese dell'Olympiacos. Colloqui ai quali sono seguiti successivi approcci da parte dei molti fondi d'investimento statunitensi interessati al calcio italiano. Ma è ancora presto per capire quale strada prenderà la società biancorossa neopromossa in A. Un altro indizio che depone a sostegno dell’addio definitivo al calcio da parte di Fininvest sarebbe la forte indicazione su Adriano Galliani (numero uno della società brianzola e componente del Cda della holding di famiglia) quale candidato del centrodestra per il seggio di Monza al Senato, vacante dopo la scomparsa di Berlusconi. Le elezioni suppletive si terranno ad ottobre, ma per conoscere il futuro della società biancorossa sarà sufficiente attendere l’apertura del testamento.