Milano, 7 febbraio 2023 - Proseguono le indagini della Procura di Milano sul caso della ragazza morta al San Raffaele per shock anafilattico dopo una cena al ristorante. Dieci giorni di agonia, poi il decesso, il 5 febbraio. Gli accertamenti sono in corso ma la lente degli inquirenti è puntata sul dessert ingerito dalla giovane che si trovava al tavolo insieme al fidanzato la sera del 26 gennaio. Un tiramisù vegano, almeno così credeva la vittima che soffriva di una ipersensibilità allergia al lattosio. E tracce di latticini sono strate invece trovate nel "Tiramisun", questo il nome del prodotto consumato dalla donna e ritirato nelle scorse ore dal mercato da parte del Ministero. Non si esclude tuttavia che la ragazza, allergica anche all'uovo, possa avere mangiato inconsapevolmente della maionese.
In attesa di tutti i rilievi scientifici necessari a stabilire l'esatta causa della tragedia, tra cui l'autopsia disposta per giovedì o venerd' dal pm Luca Caglio sul corpo della 20enne, sul registro degli indagati sono finite quattro persone. Le ipotesi di reato risultano omicidio, frode nell'esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine.
Chi sono gli indagati? Il titolare, il responsabile della produzione e altri due dipendenti della Glg srl, l'azienda di Assago produttrice del Tiramisun, il dessert commercializzato con il marchio della pasticceria "Mascherpa" che potrebbe avere determinato le shock anafilattico fatale. Inoltre, la Procura studia l'ipotesi di contestare anche la legge sulla responsabilita' amministrativa degli enti alla Glg. Nel frattempo proseguono gli accertamenti dei Carabinieri del Nas e dell'Ats Citta' metropolitana di Milano.