
Tommaso Di Pilato con il suo libro dal titolo “Combatterò per sempre”; a destra l’incontro con il presidente Ciampi
San Giuliano Milanese – “Ho viaggiato in molti Paesi e sono stato campione di sci nautico; mi sono diplomato come compositore, sono anche fisioterapista. Di certo la vita mi ha tolto qualcosa, ma mi ha restituito tanto. La disabilità non deve essere percepita come un limite”. Ne è convinto Tommaso Di Pilato, sangiulianese, non vedente: a 60 anni da poco compiuti, l’ex atleta traccia il bilancio dei traguardi raggiunti, “con la prospettiva di poter fare ancora tante cose, se Dio me ne darà la forza”.
Originario di Bisceglie, terzo di sei fratelli, trapiantato al nord da giovanissimo, Di Pilato ha perso la vista all’età di sei anni. “Uno sgambetto, e sono finito contro uno spigolo. Così ho perso il primo occhio. Il secondo si è poi ammalato di retinite pigmentosa”. Sulla sua vita è calato il buio, ma grinta e tenacia hanno fatto da contrappeso, portandolo a vivere esperienze “che chissà, forse non avrei fatto se fossi stato un normodotato”. “Non ho mai vissuto la disabilità come un ostacolo - racconta -. Un esempio? Negli anni Novanta, io e un atleta focomelico abbiamo pedalato in tandem da Spalato a Sarajevo, andata e ritorno, per raccogliere fondi per la ricostruzione di un asilo. Avevamo, in tutto, solo due occhi e tre gambe, eppure ce l’abbiamo fatta”.
Poi c’è stata la grande stagione dello sci nautico, con decine di successi inanellati tra il 2003 e il 2013, nelle gare per disabili. I mondiali di slalom, salto e combinata hanno portato Di Pilato in giro per il globo, dagli Stati Uniti all’Australia. Nel suo palmarés anche delle medaglie d’oro. “Quei salti, dove restavo come sospeso sull’acqua, sono state emozioni fortissime. In questo contesto ho avuto l’onore di essere premiato dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ho incontrato anche Papa Francesco”.
Successi ed incontri che Di Pilato ha raccontato anche in un libro, “Combatterò per sempre”, pubblicato nel 2019. Ora, accantonato lo sport, “mi resta la musica. Suono pianoforte, tastiera e chitarra. Compongo. Nel piccolo, vorrei che la mia storia fosse d’esempio, per dimostrare che la disabilità non è per forza un ostacolo. Con la determinazione si possono raggiungere tanti obiettivi”. Affiancato dalla compagna Maria Teresa Pisano (“le devo tantissimo”), Tommy è noto, sul territorio, anche per le sue battaglie a favore dell’abbattimento delle barriere architettoniche e dell’inserimento dei segnali acustici ai semafori. “Sogno una società più rispettosa dei diritti e delle esigenze di tutti, non solo dei disabili”.