A distanza di un anno dall’uscita di “Uno sciamano nel borgo“, primo romanzo dello scrittore locatese Marco Bellomi, arriva l’atteso sequel: “L’enigma delle teste perdute“, con “Provaci ancora Bill editore“. Un tomo di 500 pagine denso di colpi di scena, misteri ed enigmi ma anche di allusioni al mercato dell’arte. Durante la presentazione, avvenuta a Palazzo Trivulzio, Bellomi ha raccontato la nascita del nuovo romanzo. "Partiamo dalla fine del romanzo precedente. Il finale aperto reclamava una risposta, una ripresa. E da lì tutto ricomincia, ma non date nulla per scontato – spiega l’autore –. Volevo ridare un volto credibile a Tuva, personaggio del precedente romanzo, che agli occhi di tutti sembrava solo un freddo criminale misogino e insensibile. Senza cercare falsi alibi che potessero scagionarlo dalle sue responsabilità, ho voluto rimarcare quegli episodi tipici che spesso caratterizzano i criminali seriali: abusi subìti durante l’infanzia, adolescenze problematiche, anni di carcere alle spalle e conseguente devianza sociale".
L’autore spiega anche come il protagonista del romanzo affronti le vicissitudini grazie all’aiuto di vecchi e nuovi amici che gli offriranno un’opportunità di ricostruirsi il futuro. "Come si dice in questi casi, mai accettare le caramelle dagli sconosciuti. Tuva farà invece indigestione di queste “caramelle“ e da inguaribile ingordo deborderà negli atteggiamenti sotto l’impulso della sua personalità forte, duale e intrinsecamente complessa. Amici vecchi e nuovi articoleranno assieme a lui un percorso alla cui base ci saranno esclusivamente interessi economici da sfruttare".
Un romanzo che segue l’ambientazione di quello precedente volando tra la Liguria, il Lodigiano e la sua Locate. Non mancano incursioni nel “fantasy“ . Il protagonista si trasforma in un personaggio mitologico come il Minotauro e si espone pubblicamente pur rimanendo nascosto nel suo nascondiglio-atelier lodigiano.
Mas.Sag.