FRANCESCO PELLEGATTA
Cronaca

Tornano di moda villetta e giardino

Pandemia e confinamento fra le quattro mura: i milanesi riscoprono le bellezze dell’hinterland

di Francesco Pellegatta

Dalla grande Milano alla (piccola?) provincia. Complice l’emergenza sanitaria di questi ultimi mesi Legnanese, Castanese, Abbiatense e Magentino piacciono sempre di più a chi decide di cambiare casa lasciando l’ombra della Madonnina. Gli ultimi dati pubblicati dal gruppo Tecnocasa parlando addirittura di un aumento dei rogiti del 10 per cento rispetto all’anno scorso tra le persone che decidono di lasciare Milano per acquistare la prima casa qui nell’hinterland. La ragione? La rivoluzione generata dalla pandemia e dalle restrizioni negli spostamenti ha spinto molte persone a ripensare il ruolo dell’abitazione.

Non solo per quanto riguarda la voglia di giardini e terrazze – che restano sempre e comunque dei must – ma anche per l’esigenza di avere più sale dove "isolarsi" a lavorare, studiare o passare il tempo. "Questo è stato possibile anche grazie ai tassi di interesse bassi garantiti dalle banche – ha spiegato Ermenegildo Pizzo (foto), responsabile d’area per Tecnocasa, che può allargare lo sguardo su una trentina di filiali del territorio –. Basti pensare che se a Milano un bilocale può arrivare a costare anche 250mila euro con la stessa cifra qui si acquista tranquillamente una villetta a schiera". Insomma, la necessità di stare fisicamente in città è sempre meno sentita.

"A patto di trovare soluzioni servite a livello di infrastrutture e mezzi pubblici, come autostrade, treni e autobus – aggiunge Pizzo -. Soprattutto a maggio e giugno, dopo il primo lockdown c’è stato l’assalto a spazi come villette a schiera, singole e anche soluzioni indipendenti (nei cortili, ad esempio, ndr). La classica coppia che esce da Milano chiede tre, quattro, anche cinque locali. Prima si viveva molto di più fuori da casa, mentre oggi, anche a causa delle restrizioni varie e del coprifuoco, è diverso". Nonostante questo è probabile che le compravendite immobiliari facciano registrare il segno meno alla fine del 2020, proprio per effetto dell’emergenza. Ma gli esperti del settore immobiliare ritengono che qualcosa verrà recuperato già nei primi mesi del prossimo anno.