MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Quartiere Maggiolina, la torre della discordia

Il grattacielo sarà alto 86 metri. I residenti protestano

Il rendering della torre nel quartiere Maggiolina

Milano, 8 gennaio 2019 - Il fronte del «no» ha preso forma appena dopo la diffusione del progetto Torre Milano che porterà tra via Stresa e piazza Carbonari, nel quartiere Maggiolina, un grattacielo alto 86 metri. Venticinque piani per oltre cento appartamenti dai microliving ai pentalocali, con prezzo medio di 5mila euro al metro quadro, i cui lavori partiranno in primavera. Un progetto che fa storcere il naso ai cittadini della zona, riuniti nella pagina Facebook «Torre via Stresa, torre insostenibile per la zona». E il nome è già eloquente: questi abitanti (il gruppo è composto da 170 partecipanti) si oppongono a quello che definiscono «un ecomostro che andrà a inserirsi in un’area con edifici più bassi, anche villette. Non ne comprendiamo il senso e non vediamo neppure la continuità con i grattacieli di Porta Nuova, inseriti in un altro contesto», spiega Gabriele Colli Lanzi, amministratore della pagina. Cittadini preoccupati «per l’impatto del futuro edificio», anche perché «la zona è già densamente urbanizzata, in più stanno sorgendo altri nuovi complessi edilizi, ad esempio tra le vie Tarvisio e Fava e altri due in via Melchiorre Gioia». D’altro canto il progetto è stato già approvato dalla Commissione tecnica comunale per il paesaggio.

Torre Milano sarà un complesso residenziale di Opm (Impresa Rusconi e Storm.it), un progetto da 45 milioni di euro. Non solo: è il primo di equity crowdfunding immobiliare in città, significa che investitori hanno potuto partecipare a una raccolta di capitali per 750mila euro (già a disposizione) promossa on line. Al momento sono in corso i lavori di svuotamento dell’area e a breve prenderanno il via le demolizioni dell’edificio esistente, abbandonato da 15 anni, che occupa una superficie superiore rispetto a quello futuro della torre, che andrà a svilupparsi verso l’alto. La parte «in eccedenza» sarà coperta di verde. Il grattacielo sarà pronto nel 2022. Gli oneri di urbanizzazione ammontano a 2 milioni di euro.

«Noi ci opponiamo con un approccio ragionevole – continua Colli Lanzi –. Vorremmo un incontro pubblico coi tecnici che hanno dato parere favorevole». In Municipio 2, Alberto Ciullini (Sinistra X Milano) si domanda: «Pannelli solari e raccolta delle acque sono sufficienti per dichiarare ecosostenibile un ‘mostro’ del genere? Soprattutto, bisogna capire come il costruttore abbia maturato il titolo di costruzione e per quale cubatura. Vedremo se ci saranno spazio e tempo per porre rimedio alla situazione». Il presidente Samuele Piscina (Lega) sottolinea che il progetto approvato «rispetta le normative del Pgt». Lasciando intendere che poco si potrà fare per opporsi alla realizzazione. L’obiettivo quindi è «aprire un dialogo con i costruttori per portare servizi e riqualificazione nel quartiere. Quel che può fare il Municipio è pronunciarsi sulla destinazione degli oneri di urbanizzazione».