MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

La rabbia degli “sfollati” della Torre dei Moro: “Bene la Torre Seta, ma paghiamo ancora affitti e mutui”

Il portavoce Berti: “Le case alternative? Poche aiuti, è tutto sulle nostre spalle”. Il cantante milanese Mahmood non era presente alla presentazione del nuovo progetto: “Non tornerà mai ad abitare qui”

La mappa con le strada da riqualificare nella zona sud della città

La mappa con le strada da riqualificare nella zona sud della città

Milano – “Adesso si volta pagina, siamo qui per un nuovo inizio”. Mirko Berti, portavoce dei residenti della ormai ex Torre dei Moro di via Antonini, è nel ventre del grattacielo andato a fuoco il 29 agosto 2021. Dietro di lui, i rendering della nuova Torre Seta, davanti a lui un nutrito gruppo di ex residenti del palazzo, ansiosi di comprendere meglio quale sarà il loro destino. Passato, presente e futuro si mischiano nei discorsi dei cittadini e delle autorità. Certo, si guarda avanti, ma quanto accaduto fa ancora male, molto male.

Berti, voi famiglie sfollate dove abitate ora? Le istituzioni vi stanno dando una mano?

“Siamo fuori da tre anni dall’ex Torre dei Moro a nostre spese. C’è ancora un’emergenza abitativa, tre anni dopo il rogo. Ciò vuol dire che non si è fatto nulla per tre anni. La Regione doveva intervenire ma non l’ha fatto. Le persone con un reddito risultano meno tutelate, anche se magari non hanno le risorse per pagarsi un alloggio”.

E i mutui che venivano pagati per acquistare gli appartamenti andati a fuoco?

“Non si può dire che abbiamo risolto la questione. Il prefetto ha fatto molto su questo fronte. Ma la risoluzione con le banche è molto lenta. Noi siamo vittime di un disastro colposo, non di un disastro naturale. Nel secondo caso ci sarebbe già un percorso definito. Lo diciamo da tre anni. Ma anche su questo punto, dopo tre anni, non si è fatto molto. Quindi sia suglia alloggi alternativi che sullo stop al pagamento dei mutui non si è fatto nulla. C’è un’altra cosa grave che vorrei raccontare”.

Cosa?

“C’è una grande banca, di cui non farò il nome, che ha abbonato tre milioni di euro a un imprenditore che ha avuto grandissimi problemi. Con la stessa banca, però, tanti condomini della ex Torre dei Moro non riescono a trovare un accordo. E dunque continuano a sostenere le spese per pagare gli affitti negli alloggi temporanei e il pagamento dei mutui. Sì, certo, il pagamento dei mutui è stato bloccato per un periodo, ma non sono fermi in automatico. Dobbiamo sempre rivolgerci al prefetto per far sospendere il pagamento dei mutui”.

Adesso volterete veramente pagina?

“Speriamo sia così. L’abbiamo scritto anche nel comunicato stampa: “Finalmente dopo tre anni fuori casa a nostre spese, partiamo con la ricostruzione del nostro edificio, abbiamo ancora diversi problemi da risolvere, Assicurazioni e Banche in primis, ma oggi è un nuovo inizio per tutta la nostra comunità”. Servono 600 giorni da oggi per finire i lavori di realizzazione della Torre Seta e c’è già una data di fine delle opere: 19 giugno 2026. L’investimento complessivo ammonta a 20 milioni di euro”.

Fin qui, Berti. Ma c’è un convitato di pietra nell’incontro organizzato dal Comitato dei residenti: Mahmood. Anche il cantautore milanese abitava nella Torre dei Moro, ma venerdì mattina non si è visto e negli ultimi tre anni non si è mai unito alle iniziative dei condomini. Almeno così raccontano questi ultimi. La voce che girava ieri durante la presentazione della prima pietra della Torre Seta è che Mahmood non tornerà ad abitare in via Antonini. Per lui, al di là dei risvolti economici dell’appartamento distrutto, la Torre dei Mori è solo il passato. Ha già voltato pagina. Da tempo.