Milano – “Tirèmm inànz” (“andiamo avanti” in milanese), dopo aver perso tutto. La vita di Mirko Berti, consulente di 60 anni, è stata sconvolta tre anni fa. Il suo appartamento alla Torre dei Moro (per cui ha acceso un mutuo da oltre mezzo milione di euro) è stato uno dei più danneggiati dal rogo del 29 agosto del 2021. Le fiamme, nel grattacielo milanese di via Antonini 32, hanno devastato il suo pentalocale al sedicesimo piano, lasciando intatto solo un piatto e la catenina d’oro della cresima. Tutto il resto – fra cui un pianoforte Yamaha e circa 7mila libri - è diventato polvere in mezz’ora di combustione.
Berti, anche portavoce dei condomini “sfollati”, non è diventato però un risentito. “Questa esperienza mi ha fatto scoprire che esistono persone capaci di fare del bene senza tornaconto”. Banca Mediolanum 5 giorni dopo l’incendio fece un’erogazione liberale a fondo perduto di 100mila euro. “Ennio Doris è stato l’unico mecenate ad aiutarci. Purtroppo non sono mai riuscito a ringraziarlo di persona perché era già malato. Dalle grandi famiglie di imprenditori milanesi non è arrivato un bel nulla”. Anche un’amica si è rivelata preziosa regalandogli un gatto British Shorthair. “Leo, 13 mesi, è la mia terapia” dice.
Rimane la delusione verso alcune istituzioni. “Gli appartamenti in housing sociale offerti da Comune e Regione sono stati una finta proposta di aiuto. Non sono stati modificati i requisiti d’accesso, come il reddito per nucleo sotto i 40mila euro lordi, e l’assenza di altri immobili di proprietà sul territorio nazionale. Di quella soluzione hanno potuto usufruirne solo cinque famiglie. Le altre 77 hanno dovuto arrangiarsi”.
Per 4 mesi Berti ha vissuto in un residence di via Lampedusa. Poi si è trasferito a casa dei suoi. “Ci dissero che saremmo rientrati nella Torre dopo due anni di lavori. Ma dopo tutto quello che era successo, con le vele che contribuirono al propagarsi delle fiamme, avevo maturato una certa “cultura del sospetto”. Così a febbraio 2022, facendomi prestare i soldi dai parenti e chiedendo un nuovo prestito, ho acquistato un bilocale a Porto di Mare per 230mila euro”.
Aveva ragione Berti: il cantiere è partito solo lo scorso 19 luglio. I lavori di ristrutturazione per la nuova Torre – ribattezzata “Seta“ – dovrebbero essere completati per il 19 giugno del 2026. In questi giorni si agita lo spettro dei mutui che dovrebbero ripartire da settembre. “Le rate – mille euro al mese nel mio caso – erano state sospese per l’intervento dell’allora prefetto Renato Saccone che scrisse alle banche. Lo scorso luglio il successore Claudio Sgaraglia ha fatto lo stesso. Ma la risposta degli istituti di credito la stiamo ancora aspettando…”.