Francesco Felice
Buonfantino*
Tra i tanti primati riconosciuti alle architetture milanesi, c’è anche quello “dell’edificio residenziale più alto d’Italia”. Centoquaranta tre metri, 34 piani, 102 appartamenti, 8.800 euro a metro quadro, il costo può sembrare elevato, ma l’edificio è davvero lussuoso. La vista è splendida e nei giorni di cielo limpido si intravedono le Alpi, gli arredi sono eccellenti. Il grattacielo offre numerosi comfort, come una sala per feste private, una sala home theatre con maxischermo, una sala biliardo, una sala lettura, un’area gioco per i bambini, un’area per la pratica dello yoga, una sala attrezzata per i meeting di lavoro. Inaugurata nel 2014, Torre Solaria è opera dell’architetto Bernardo Fort-Brescia, studio Arquitectonica di Miami, mentre le aree comuni e gli interni sono stati curati dallo studio Dolce Vita Homes con la collaborazione di Coima Image e Studio Antonio Citterio, Praticia Viel and Partners. Gli appartamenti sono molto luminosi, la struttura, infatti, è interamente in vetro, ogni piano vanta ampi terrazzi per godere appieno il panorama e per sfruttare al meglio il ricambio d’aria naturale e ridurre l’uso della luce artificiale. Le balaustre sono rigorosamente in vetro. "Tutti i milanesi – ha spiegato l’architetto Fort-Brescia - sognano di avere un terrazzo più grande. Nella torre Solaria le terrazze sono uniche, ampie e puntano proprio a soddisfare questo desiderio che i milanesi hanno da sempre". Il complesso residenziale rispetta gli standard più avanzati in ambito costruttivo per sostenibilità e riduzione dell’inquinamento, qualità che gli hanno garantito la certificazione LEED Gold. La torre è stata premiata nel 2015 dalla Society of American Registered Architects (SARA), mentre ha ottenuto nel 2019 il Merit Award of Excellence in occasione degli AIA Awards. "Se devi avere una grande finestra in ogni stanza – ha continuato l’architetto - devi calcolare un perimetro che lo consenta, moltiplicando i punti di vista. Nel progetto della Solaria non c’è ripetizione o modularità. Ho cercato di fare qualcosa che fosse molto più organico, meno industriale e molto più vicino al modo di pensare di vivere oggi in modo sostenibile nelle nostre case".
* Gnosis Progetti