STEFANIA CONSENTI
Cronaca

Le torri di aerazione lungo il percorso della M4 a Milano: necessarie ma orribili. Perché non trasformarle in opere d’arte?

Alti sei metri ciascuno, i quindici “torrini” servono a prelevare l’aria per gli impianti di ventilazione meccanica. L’idea di trasformarli in un reale elemento di arredo urbano convince: gli esempi di Napoli e Londra

Uno dei “torrini“ d’aerazione installati lungo il tracciato della nuova linea M4 del metrò

Uno dei “torrini“ d’aerazione installati lungo il tracciato della nuova linea M4 del metrò

Milano – Impossibile non notarli, disseminati lungo il tragitto della M4, gli orribili torrini in cemento alti sei metri che spuntano come comignoli.

Una “bruttura” urbanistica (pensate a chi se li trova davanti al proprio civico, ad esempio in via Foppa). Perché quindi non cogliere finalmente e dopo tante polemiche l’occasione per farli diventare un reale elemento di arredo urbano con un’operazione di street art?

La risposta

L’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi si dice completamente favorevole. “Milano, prima città in Italia ad avere una direzione arte pubblica dedicata - dice Sacchi - in questi anni si è distinta per la capacità di coinvolgere artisti emergenti e talenti affermati per una nuova interpretazione di muri, piazze, caseggiati. Sarebbe bellissimo che anche i muri dei torrini in corrispondenza delle nuove fermate M4 potessero diventare luoghi destinati alla creatività”.

Pollice alto

Abbiamo girato la domanda ad Alessandro Lamberti, presidente di M4 Spa. “Noi siamo assolutamente d’accordo anche se in questo momento stiamo concentrando tutti i nostri sforzi per ultimare le opere viarie e stradali in vista dell’apertura di tutta la linea entro fine settembre. Ma sarà appunto necessario coordinarsi con l’assessorato alla Cultura. Per i torrini stiamo pensando non al classico rivestimento con il verde, che pure resta valido, ma appunto ad iniziative artistiche, o coinvolgendo anche sponsor”.

Alessandro Lamberti, presidente di M4
Alessandro Lamberti, presidente di M4

Cosa sono

I torrini, ricordiamolo, sono stati inseriti come dispositivo per conformarsi a una norma tecnica adottata anni fa da parte della Regione Lombardia per il prelievo di aria per gli impianti di ventilazione meccanica, necessari per le stazioni metropolitane. Anche la M5 nel suo percorso presenta una serie di questi manufatti (che per legge devono prelevare aria a più di 6 metri d’altezza). Sulla M4 sono 15, solo alcuni ricoperti già con il verde, mattonelle o dipinti.

Anticipa Lamberti: “Dovremo anche dare nuovo slancio al progetto Arte4 che ha avuto un primo bando tre anni fa. Dopo il passaggio con Sacchi, il progetto dovrà prevedere delle gare per installazioni artistiche all’interno della M4. Cerchermo di trovare il miglior modo dal punto di vista legale e dal punto di vista economico finanziario per fare in modo che tutte le stazioni, o dove sarà possibile, sia possibile prevedere installazioni artistiche. Sul tipo di intervento da realizzare si deciderà in base alla morfologia delle fermate”.

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La metropolitana di Napoli con oltre 250 opere site-specific installate nelle stazioni dell’Arte della Linea 1 rappresenta il più grande museo di arte contemporanea diffuso nel sottosuolo. Un richiamo anche “turistico”. E Milano dovrebbe imparare la lezione. Che dire di Londra? L’ultima linea metropolitana, dedicata alla regina Elisabetta, presenta un’installazione con i suoi celebri pois dell’artista giapponese Yahoi Kusama (c’è stata una recente mostra a Bergamo).

Non intendiamo perdere l’occasione - tranquillizza Lamberti - e una volta conclusa la parte critica dei lavori potremo capire quali sono le zone da valorizzare”.

Quando

“Il 2025 sarà l’anno giusto per realizzare i progetti. Speriamo che ci sia interessa da parte di artisti nazionali e internazionali (sarebbe interessante coinvolgere Giuseppe Penone, artista e scultore, ndr). Ci sono stazioni più iconiche che si prestano meglio e altre che hanno forse meno appeal per gli artisti. Dipenderà dal piano di lavoro che faremo. Ma non ha senso lasciare le stazioni così come sono”. La prendiamo come una promessa.

 mail: stefania.consenti@ilgiorno.net