REDAZIONE MILANO

Marcell Jacobs spiato? Un altro testimone accusa il fratello di Filippo Tortu

Nuove dichiarazioni, oltre a quelle del superpoliziotto Carmine Gallo. Giacomo, indagato con l’accusa di concorso in intercettazioni abusive, non è ancora stato sentito. Allo stato non risulta che lo sprinter azzurro abbia avuto un ruolo nella vicenda

Giacomo e Filippo Tortu insieme in una foto di qualche anno fa (sito Atletica Riccardi); nel riquadro Marcell Jacobs

Giacomo e Filippo Tortu insieme in una foto di qualche anno fa (sito Atletica Riccardi); nel riquadro Marcell Jacobs

Milano, 17 febbraio 2025 – Spy Story – vera o presunta – dello sprint azzurro: spunta un altro testimone. Oltre alle dichiarazioni messe a verbale di Carmine Gallo, l'ex ispettore di polizia a capo, secondo l'accusa, del presunto gruppo di cyber-spie di Equalize, c'è un'altra persona, sentita in veste di testimone dagli investigatori che stanno lavorando su questa complicata storia di (ipotetici) spie e spiati, che avrebbe individuato in Giacomo Tortu, fratello del velocista Filippo e lui stesso ex sprinter di discreto livello, il presunto mandante dello spionaggio ai danni del due volte campione olimpico Marcell Jacobs.

Da quanto si è saputo, infatti, un'altra persona sentita come testimone, oltre a Gallo interrogato più volte sui diversi filoni dell'indagine del pm Francesco De Tommasi e dei carabinieri del Ros e del Nucleo investigativo di Varese e che è ai domiciliari da fine ottobre, avrebbe parlato di Giacomo Tortu, indagato per concorso nelle intercettazioni abusive, come di colui che avrebbe chiesto a Gallo di acquisire informazioni, riferibili al 2020 e al 2021, su esiti di analisi del sangue di Jacobs - mai coinvolto in vicende di doping - e su contenuti di telefonate e chat tra lui e il suo staff, tra cui pure l'allenatore e il nutrizionista.

Dagli atti era già emerso anche il ruolo nel contatto con Gallo di un avvocato padovano, che non risulta indagato. Secondo le indagini, per quell'operazione, poi, si sarebbero attivati due degli indagati, Lorenzo Di Iulio e l'hacker esperto Gabriele Pegoraro, che al momento non sono stati interrogati nelle indagini.

Neanche Giacomo Tortu, allo stato, è stato sentito, così come il fratello. Non risulta, dagli atti di indagine raccolti finora, che quest'ultimo abbia avuto un ruolo nella vicenda. Potrebbe, dunque, essersi trattato di un'iniziativa autonoma del fratello.