ANDREA GIANNI
Cronaca

Gli hacker di Milano, il giallo La Russa e il caso doping sull'asse Tortu-Jacobs: i nuovi verbali dell'inchiesta Equalize, sviluppi e smentite

Presunta violenza sessuale, l'ipotesi di un telefonata tra "Ignazio" e Pazzali. I pm: nessuna chiamata diretta, ora altri approfondimenti. Il presidente del Senato smentisce: "Ma vanno desecretati gli interrogatori". Da Filippo Tortu a Marcell Jacobs, le reazioni alle rivelazioni

Marcell Jacobs e Filippo Tortu: i loro nomi spuntano nei verbali legati ai nuovi sviluppi dell'inchiesta Equalize su spionaggio e spioni

Marcell Jacobs e Filippo Tortu: i loro nomi spuntano nei verbali legati ai nuovi sviluppi dell'inchiesta Equalize su spionaggio e spioni

Milano, 13 febbraio 2025 – La Procura di Milano approfondirà possibili contatti fra il titolare di Equalize Enrico Pazzali e il presidente del Senato Ignazio La Russa, anche se dai tabulati telefonici acquisiti finora non risultano chiamate tracciate tra i due (legati da un'amicizia di vecchia data) il 19 maggio del 2023, il giorno in cui la 22enne che in seguito denunciò uno dei figli dell'esponente di FdI, Leonardo Apache, e un suo amico per violenza sessuale, si è svegliata a casa La Russa col sospetto di aver subito abusi.

Quel giorno, come era già emerso nei mesi scorsi, gli hacker della Equalize avrebbero effettuato alcune ricerche, su richiesta di Pazzali, sui figli del presidente del Senato. Circostanza, quest'ultima, già emersa dalle intercettazioni agli atti dell'inchiesta dei carabinieri coordinata dal pm Francesco De Tommasi.

L'interrogatorio di Calamucci

Gli sviluppi sono legati a un interrogatorio di Nunzio Samuele Calamucci, uno degli hacker coinvolti nell'inchiesta sulle cyber-spie di Equalize. Calamucci, come ha riportato il Fatto Quotidiano, avrebbe riferito di aver ascoltato una conversazione telefonica fra Pazzali e un tale "Ignazio", in cui si discuteva della presunta violenza sessuale compiuta da Leonardo Apache, caso che all'epoca non era ancora uscito sui media.

"Non ho mai parlato, e ripeto mai, con Enrico Pazzali né tantomeno con imprecisati carabinieri, dei fatti di cui è stato accusato mio figlio Leonardo - ha spiegato La Russa in una nota -. Mi permetto, infine, di chiedere alle autorità giudiziarie di valutare se non ritengano a questo punto di desecretare gli interrogatori degli imputati e contestualizzare i fatti, chiarendo in maniera pronta tutte le circostanze in difesa della mia onorabilità".

I contenuti del verbale di Calamucci, mente informatica del gruppo di Equalize, costringono ora i pm titolari del caso sui presunti abusi a dover fare di nuovo analisi e valutazioni sul punto, anche alla luce di quelle dichiarazioni non trasmesse da fascicolo a fascicolo anche perché secretate. Tutto ciò mentre l'inchiesta sulla presunta violenza, da quanto si era saputo in questi giorni, stava per essere definita, coi termini di indagine in scadenza a metà mese. In sostanza, gli inquirenti dovranno rimettere mano alla questione e fare nuove valutazioni.

Il caso doping, Filippo Tortu e Marcell Jacobs

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C'è poi un'altra circostanza, legata al mondo dello sport, che sta facendo discutere. Sempre secondo l'articolo del Fatto, il fratello dell'atleta lombardo Filippo Tortu, Giacomo, si sarebbe rivolto alla società di sicurezza e investigazioni Equalize per avere informazioni su un sospetto doping di Marcell Jacobs.

Nel settembre 2020 avrebbe commissionato una serie di controlli, tramite l'acquisizione dei risultati delle analisi del sangue dello sprinter di Desenzano. Sempre secondo quanto emergerebbe dalle carte, il fratello di Tortu avrebbe chiesto di accedere anche alle comunicazioni private tra il velocista e il suo staff.

"Confido che i fatti siano chiariti al più presto - ha spiegato Filippo Tortu - e che il mio nome non sia associato a eventi da cui sono totalmente estraneo". Lo staff di Jacobs, campione olimpico di Tokyo 2020, ha diffuso intanto una nota sulla vicenda: "Marcell Jacobs non commenta, ma in attesa di ulteriori dettagli e verifiche ha dato mandato al suo avvocato di valutare i profili legali, come possibile parte lesa".