Milano – Da un lato i sindacati di polizia che manifestano sgomento e chiedono di evitare la gogna per agli agenti arrestati, dall’altro le voci politiche che evidenziano la gravità dell’accaduto e le “falle” del sistema carcerario italiano. Su una cosa sono tutti d’accordo: va fatta chiarezza ad ogni livello sugli episodi di tortura e maltrattamenti ai danni di ragazzini detenuti contestati a 13 agenti di polizia penitenziaria del carcere minorile Beccaria di Milano che sono stati arrestati con altri 8 sospesi.
Spp: “Fatti gravissimi, ma evitare gogna”
"Sono fatti gravissimi riferiti ad una vicenda gravissima che richiede la massima attenzione per ricostruire quanto realmente accaduto. Ma prima di mettere alla gogna i colleghi è il caso di ricordare che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna”. Lo afferma Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, che invita a riflettere “prima che si ripeta quanto già successo in altri casi simili, magari pubblicando informazioni e foto sugli indagati, con campagne di stampa contro l'intero Corpo” , ma nello stesso tempo ribadisce “senza se e senza ma che una volta accertate le responsabilità chi ha sbagliato paghi”. Per il sindacalista però “sinora a pagare sono sempre e solo gli agenti e il personale penitenziario. Nello sfacelo generale del nostro sistema penitenziario è sin troppo facile prendersela con l'anello più debole della catena”.
Uilpa: “Sgomenti e increduli”
"Le notizie che provengono dall'Istituto Penale per Minorenni Cesare Beccaria di Milano, con appartenenti alla Polizia penitenziaria arrestati e sospesi con pesantissime accuse, ci lasciano sgomenti e increduli”, fa sapere Gennarino De Fazio, il segretario di Uilpa. E sottolinea che che, a prescindere dall'esito delle indagini, "la disfunzionalita' conclamata" del sistema carcere "non garantisce ne' custodi ne' custoditi e anzi incattivisce le coscienze generando e alimentando violenze e atrocita' talvolta da ambo le parti delle inferriate". "Ora ascolteremo i soliti discorsi dei politici e poi si spegneranno i riflessioni - prosegue -. Servono riforme immediate e un decreto carceri con procedure d'urgenza per mettere in sicurezza il sistema. Tra suicidi, 32 tra i detenuti e 4 tra gli agenti dall'inizio dell'anno, omicidi e violenze, non se ne puo' piu'. Il ministro Carlo Nordio e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni almeno questa volta evitino le passerelle e aprano immediatamente un confronto serio, noi siamo come sempre pronti a offrire il nostro contributo di idee".
Il sindaco Sala: “Beccaria abbandonato per anni”
“Su quello che è successo al carcere minorile Beccaria di Milano non posso ancora esprimere giudizi precisi. Però un giudizio più generico lo esprimo, cioè che il Beccaria é stato abbandonato per anni e anni, senza una direzione Per cui é chiaro che certe cose possono succedere. Possono, ma non dovrebbero. Vedremo cosa uscirà da questa indagine”, ha commentato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
Italia Viva: “Nordio riferisca in aula”
Così Ivan Scalfarotto, capogruppo di Italia viva- Il Centro-Renew Europe, in commissione Giustizia al Senato: “Non solo il carcere dimostra ogni giorno di essere lontano dall'assolvere la sua funzione costituzionale di reinseirmento sociale del reo, ma sempre più spesso non è nemmeno in grado di garantire la sicurezza e l'incolumità delle persone che vi si trovano. Il ministro Nordio disponga un'ispezione e riferisca in aula su quanto è accaduto a Milano e sulla situazione delle carceri in Italia più in generale”.
Odm: “Quale è la differenza tra lo Stato e la delinquenza?”
“Quale è la differenza tra lo Stato e la delinquenza? Nel carcere minorile dovrebbe evincersi, perché luogo di recupero e di reinserimento sociale. Eppure, tocca leggere di arresti di ben 13 agenti e di 8 sospensioni dal servizio, per reati raccapriccianti, fra i quali un tentativo di violenza sessuale. Ed è lecito domandarsi quale sia la differenza fra coloro i quali sono dentro perché arrestati e coloro che, invece, lo sono perché dovrebbero sorvegliare e non torturare". È la presa di posizione del presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, Antonio Marziale. Beccaria di Milano.
Ostellari: “Ripristinare la giustizia”
“Come ha sottolineato il procuratore di Milano, Marcello Viola, quella di oggi è una brutta pagina per le istituzioni. Ora occorre fare luce - dichiara il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari - e ripristinare la legalità. Per quanto di competenza, il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, condotto dal presidente Antonio Sangermano, che è stato parte attiva in tutte le fasi dell'inchiesta, garantisce piena collaborazione. La situazione del carcere minorile Beccaria è nota e attenzionata sin dai primi giorni del mio mandato”.