“Tovagliette parlanti“ in refettorio, alla Margherita Hack di Cernusco l’inclusione comincia a tavola. Il progetto avviato a ottobre sbarca in mensa, un modo per celebrare la Giornata della disabilità, protagonisti i bambini che aiutano altri bambini. Il progetto nella città “Capitale europea 2025 dello sport inclusivo e del volontariato“ segna il conto alla rovescia in vista del titolo, operativo dal primo gennaio. La città vuole arrivare all’appuntamento in grande stile e usa l’occasione per migliorare una gamma di servizi già solida in campo sociale. È cominciato tutto più di un mese fa con la consegna delle americane “usa e getta“ con simboli di realtà aumentata per chi ha problemi: forchetta e piatti che possono essere capiti da tutti e che "aiutano chi ha difficoltà a esprimersi". Saranno utilizzate nella pausa pranzo alla materna e alle elementari. A ideare il progetto il Centro diurno disabili “Il Fiore“ e il Comune che a inizio autunno aveva accompagnato gli operatori negli istituti comprensivi, l’Hack e il Rita Levi Montalcini. Un primo passo su questo fronte, ma presto ce ne sarà un altro: nella prossima gara per la mensa l’amministrazione inserirà una clausola "per prevedere tovagliette parlanti legate a momenti formativi per ragazzi e docenti". Un modo per incidere sull’elemento culturale e coltivare una sensibilità fin dai primi anni di vita. L’aveva detto subito Giorgia Carenzi, assessora ai Servizi sociali, quando la nomination di Città dello sport inclusivo e del volontariato era diventata Oscar: "Viviamo una sfida a fare ancora meglio insieme a tutte le associazioni impegnate nello sport e a quelle che si dedicano all’accessibilità. Campi che molto spesso, a Cernusco, già collaborano, e hanno reso naturale proporsi come interpreti di questo messaggio".
Sguardo rivolto al futuro "non solo in vista dell’anno in cui saremo riferimento unico in Europa su questo fronte, ma soprattutto nel lavoro quotidiano per far sì che lo sport sia davvero inclusivo e possibile per tutti e a tutti i livelli". Stesso piano sul volontariato, da qui le iniziative che trasformano la teoria in pratica. Il ruolo ha dato nuovo impulso in questi ambiti e ha permesso a Cernusco di entrare in contatto con altre realtà europee e con le sue istituzioni per moltiplicare le chance a favore di chi non si lascia scoraggiare dalla disabilità.