ANDREA
Cronaca

Tra distrazioni in casa sembra il grande fratello

Andrea

Maniscalco*

Torniamo in didattica a distanza, ce lo potevamo aspettare. La Dad avrà anche dei vantaggi logistici, economici e di ogni altro tipo, però ha anche delle grandissime carenze umane. Io stesso, ragazzo di quarta superiore a cui è stata diagnosticata l’Adhd (Disturbo da Deficit di AttenzioneIperattività) mi trovo davanti a mille difficoltà. Devo seguire dalla mia scrivania piena di distrazioni e, pensate, anche un solo e misero plettro per suonare la chitarra mi fa perdere il filo di un’intera lezione. Nella solita e vecchia scuola in presenza i professori riescono più o meno a seguire gli studenti persona per persona, ognuno con le sue personali difficoltà, cosa che la didattica a distanza rende immensamente complicata. La scuola è inoltre luogo di socialità, che per ovvi motivi da casa non ci può essere. Fidatevi che è davvero avvilente per un adolescente vedere il mondo che è piegato per questa pandemia, e noi lo sperimentiamo sulla nostra pelle, è brutto non poter vedere i propri nonni, i propri amici, i propri partner ed è brutto non poter fare una partita di calcio. A tutto ciò si aggiunge una scuola a distanza che non sa venire incontro agli studenti e anzi, certe volte si disinteressa completamente di cosa provano sovraccaricandoli di compiti e verifiche. Per non parlare delle situazioni in casa degli studenti, io ho mia madre con il computer in cucina, mio padre con il suo in salotto ed io con il mio in camera mia, ogni volta che esco è come essere nel grande fratello.

Ricapitolando ci manca la vecchia scuola in presenza (nonostante i suoi innumerevoli difetti) che può essere fatta in sicurezza anche grazie alla responsabilità dei miei coetanei, ai quali mi appello, per chiedere di rispettare tutte le norme e le regole per tornare presto a scuola e a vivere la nostra vita come si deve.

* Studente del liceo

artistico Boccioni