CHIARA
Cronaca

Tra vaccino e notifiche l’attesa data

Chiara

Todesco*

Oggi deve uscire il calendario con le date dell’orale. Stamattina mi sono svegliata, ho fatto colazione e mi sono messa a studiare la prima guerra mondiale. Sapevo che la nostra Commissione avrebbe finito la riunione alle 9 e aspettavo con ansia la comunicazione della data. Ho scritto ai miei amici ed eravamo tutti nella stessa situazione, tra una battuta e l’altra stavamo vivendo il tempo dell’attesa. Quando le notifiche hanno smesso di arrivare ho rimesso gli occhi sul libro. Pur fallendo, stavo tentando di concentrarmi sapendo che sarei potuta essere al primo turno: dopodomani. Arriva una notifica, tolgo gli occhi dal libro, tanto non stavo studiando, ero concentrata su tutte le alternative possibili. Che cosa avrei dovuto auspicare? Andare subito e togliermelo? Andare più avanti e avere più tempo per ripassare? Se fosse capitato il giorno dopo il vaccino? Il vaccino si può rimandare? Di quanto? E le vacanze? Ah, non vedo l’ora delle vacanze. Non vedo l’ora di tornare al mare, di far vedere la spiaggia in cui ho passato le vacanze da bambina alle mie compagne di classe. Basta pensare alla spiaggia, è arrivata una notifica! Controllo? No? Sì, controlliamo. Ovviamente è il ritardatario che risponde alla battuta di mezz’ora prima. Della circolare con il calendario non c’è traccia. Basta cellulare, devo concentrarmi sull’omicidio di Francesco Ferdinando, 1914, l’Austria dà l’ultimatum alla Serbia... Notifica! Due notifiche, tre, quattro! Deve essere uscita la circolare! Controllo, sempre i miei compagni che chiedono se ci sono aggiornamenti. Niente da fare, la riunione è finita da tre ore e non hanno ancora mandato un bel niente. Dai concentriamoci e leviamocela il prima possibile così poi estate e… università! Spoiler: la notifica giusta è arrivata e sarò il 3 luglio.

* Maturanda del liceo

classico Carducci