NICOLA PALMA
Cronaca

Trafficanti di uomini. I viaggi a 4-6mila euro e la telefonata alla Ong per la barca alla deriva

Blitz di Mobile e Sco: dieci egiziani in manette, organizzazione smantellata. Il 24 marzo 2024 uno dei capi ha dato l’allarme per evitare il naufragio. Il cassiere della banda: "Quello ha guadagnato tanti soldi... 1,5 milioni...".

di NicolaPalma

"Sos barca a rischio ribaltamento!! Alarm Phone è stato allertato da una grande barca: trasportava circa 145 persone. La comunicazione è molto difficile, ma crediamo che si trovino nella zona Sar dell’Egitto e a sud di Creta. Dicono che stanno annegando. Le autorità sono informate: salviamoli!!!". È il 24 marzo 2024: l’organizzazione non governativa Alarm Phone condivide sul suo profilo X la cronologia delle richieste di soccorso arrivate da una barca di colore blu partita tre giorni prima dalla Libia con 145 persone a bordo. Alla fine, i volontari della ong non riusciranno a raggiungere il natante alla deriva, che verrà per fortuna intercettato da un mercantile, la Gamma Star. Con un lieto fine: migranti salvati e riportati in Egitto.

Ora si scopre che quel viaggio che ha rischiato di finire in tragedia fu organizzato da due dei dieci egiziani fermati all’alba di ieri dagli agenti della Squadra mobile in un’operazione di polizia che ha coinvolto anche il Servizio centrale operativo (Sco) e gli analisti di Europol impegnati nell’Operational Task Force Mediterraneo. Di più: fu proprio uno dei presunti capi dell’organizzazione criminale, il ventisettenne egiziano Ahmed A. detto "Ninni", a contattare in quelle ore i numeri di emergenza di diverse ong per chiedere un intervento di soccorso ("Stanno annegando nel mare della Grecia, prendeteli..."). L’inchiesta dei poliziotti di via Fatebenefratelli, coordinati dai pm della Dda Sara Ombra e Cecilia Vassena e guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Giovanni Calagna, ha provato l’esistenza di "un’associazione a delinquere di carattere transnazionale stabilmente dedita al trasporto, con fini di lucro, di cittadini extracomunitari provenienti dall’Egitto, con base logistica nella città di Milano, in Libia e infine in Egitto, nella regione di Shargia".

In sostanza, il gruppo guidato da "Ninni" e dal socio connazionale Hani G., 48 anni, si offriva a coloro che volevano partire dalle coste libiche come una vera e propria "società di servizi, in grado, in cambio di un’adeguata retribuzione, di garantire il viaggio dall’Africa verso l’Italia (o verso un altro Paese dell’Europa) quasi come si trattasse di una sorta di agenzia di viaggi, che si pubblicizza sia attraverso il passaparola che attraverso i social network". Ognuno aveva un ruolo ben definito, inserito in una gerarchia altrettanto chiara: i procacciatori avevano l’incarico di cercare potenziali "clienti" nella zona di Shargia; i trafficanti si occupano del trasferimento del migrante in Libia, della permanenza forzata nelle safe house fino al pagamento del prezzo da parte dei familiari e della partenza su un’imbarcazione di fortuna; gli organizzatori a distanza curavano le operazioni da Milano, con frequenti incontri in un bar di via Padova che era diventato il loro quartier generale; i gestori dei flussi monetari pensavano al trasferimento delle somme di denaro con il metodo dell’hawala. Fisse le tariffe: 4-6mila euro per l’Italia, 3-5mila per la Grecia.

Gli accertamenti della Mobile sono scattati nel luglio del 2023 e in pochi mesi, soprattutto grazie alle intercettazioni telefoniche, hanno ricostruito il modus operandi della banda, arrivando anche a capire da dove partissero le barche cariche di persone (Tobruch, Zuara e Misurata tra le altre località). In alcuni casi, sono stati gli stessi indagati ad autoaccusarsi inconsapevolmente in dialoghi eloquenti e poco fraintendibili. Prendiamo la conversazione captata dagli agenti tra Hani G. e un pooliziotto egiziano il 12 settembre 2023: il primo è preoccupato per l’arresto in patria della sorella e la scagiona completamente, prendendosi tutta la colpa. "Non ti dico che non c’entro con i viaggi, sono io che faccio i viaggi, ma te lo giuro che mia sorella non ha colpe". Nell’aprile del 2024, succede qualcosa di molto grave: durante un blitz delle forze dell’ordine libiche in una delle safe house che l’organizzazione usava come ricovero temporaneo dei migranti, uno degli addetti alla sorveglianza viene arrestato; un altro, invece, muore schiantandosi in macchina durante un disperato tentativo di fuga. I capi si muovono subito per rimpiazzarli: una decina di giorni dopo, una conversazione tra "Ninni" e un uomo non identificato dà la prova che sono stati reclutati nuovi "facilitatori" e che tutto è ripartito come se niente fosse accaduto.

L’inchiesta della Dda ha monitorato otto traversate complessive, compresa l’ultima del 24 marzo 2024 finita con il salvataggio in extremis del natante a un passo dal naufragio. Il primo viaggio documentato si conclude il 5 ottobre 2023: le verifiche della Mobile certificano che è sbarcata a Lampedusa una barca di colore blu con 41 persone a bordo, di cui 40 egiziani e un siriano. La comparazione tra i nomi dei cittadini identificati sull’isola e quelli di cui i trafficanti parlavano al telefono fornisce la prova che sono stati alcuni dei fermati a organizzare la partenza. Dieci giorni dopo, il 15 ottobre, altri 79 migranti approdano sull’isola di Creta: pure in quel caso, alcuni si sono rivolti a "Ninni" e agli altri per partire dall’Egitto. I guadagni per gli organizzatori erano garantiti e molto elevati. In un’intercettazione, il trentasettenne egiziano Elsayed D. alias "Claudio", considerato il banchiere dell’organizzazione, ha fatto i conti in tasca ad Hani G.: "È pieno di soldi, ha fatto tanti soldi da questo lavoro... te lo giuro che ha fino a 50 milioni di sterline egiziani o 60 milioni, senti bene quello che sto dicendo perché io gli ho portato dei soldi qui, tanti soldi". Al cambio attuale, la cifra indicata dal cassiere ammonta a 1,5 milioni di euro. Nell’ultimo periodo, l’associazione si stava specializzando in un altro "ramo": quello del visto con assunzione (fittizia) per aggirare il decreto flussi. Ovviamente a pagamento.