BRUNO
Cronaca

Traffico in città. Un freno allo sviluppo

Il turismo di lusso a Milano porta benefici economici ma il traffico congestionato minaccia la crescita. Serve un piano viabilità per gestire flussi turistici e residenti.

Traffico in città. Un freno  allo sviluppo

Il turismo di lusso a Milano porta benefici economici ma il traffico congestionato minaccia la crescita. Serve un piano viabilità per gestire flussi turistici e residenti.

Villois

La trionfale marcia del turismo a Milano continua imperterrita, si rafforza per qualità e spesa procapite durante i grandi eventi del fashion. A fare la differenza su qualunque altra città italiana o estera, ormai alla pari delle tre capitali mondiali dell’attrattività New York, Parigi e Londra, è il lusso e le sue svariare sfaccettature. Gli effetti, tutti positivi, che ne derivano incidono sul Pil meneghino e sul reddito procapite, interessando un gran numero di lavoratori dipendenti ma anche e sempre più degli autonomi di produzioni e servizi di ogni genere. A fare da tappo a una ulteriore evoluzione delle ricadute socio-economiche concorre sempre più il traffico, il cui primo problema è quello dell’ ingombro sia per i mezzi di trasporto merci, ma anche per quelli di persone.

La politica alla guida della città non è riuscita a ridurne gli effetti negativi, mentre il flusso in ingresso, e sempre più anche in uscita, si è ulteriormente ingrossato. Alcuni nuovi quartieri, seppur periferici, in cui si stanno insediando attività residenziali, commerciali e universitarie come Cascina Merlata, hanno vie di accesso ultra limitate, anche arrivando dalle tangenziali, che in occasione delle festività natalizie fungeranno da tappo. L’amministrazione dovrebbe ideare un nuovo piano traffico e parcheggi che si basi non solo sull’attuale situazione di transiti, ma soprattuto sulle proiezioni di crescita dei flussi turistici, ormai ordinari per almeno 10 mesi l’anno, che si sommano a quelli dei nuovi residenti. Le dimensioni della viabilità cittadina, dalla periferia al primo e secondo centro sono sottodimensionate, le costruzioni di arterie per il trasporto su ferro impongono cantieri per 8/10 anni per realizzare 15/20 km. I parcheggi anche per responsabilità della massa di piste ciclabili li riducono continuamente.Il rischio di blocco della città è sempre più prossimo creando rilevanti ricadute negative sull’intero ciclo economico.