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Tragedia nella notte Uccide la mamma e si butta nel vuoto "Siamo sconvolti"

Riccardo Guidarelli, con problemi psichici, era seguito da specialisti. Le reazioni dei vicini. Tra 6 giorni avrebbe compiuto 53 anni.

di Marianna Vazzana

La casella della posta vuota, come a voler lasciare tutto pulito prima di sparire per sempre. Oltre la barriera trasparente con sopra i nomi Guidarelli-Costantini c’è solo il ripiano di legno. Neppure un volantino pubblicitario. Un particolare che salta all’occhio, ai piedi del condominio di via Palanzone 16 al quartiere Niguarda dove ieri mattina sono stati trovati due morti: Maria Costantini, che avrebbe compiuto 86 anni il prossimo 29 agosto, e Riccardo Guidarelli, suo figlio, che il giorno di Ferragosto sarebbe arrivato ai 53. Affetto da "disturbi psicotici" conclamati, avrebbe preso un coltello da cucina e colpito la madre con fendenti, almeno due, sgozzandola nel letto. Poi la decisione di gettarsi nel vuoto. Non immediata: stando a quanto emerso dalle prime indagini della polizia di Stato, potrebbero essere passate alcune ore tra l’omicidio e il suicidio. A stabilire quanto tempo, di preciso, sarà l’autopsia che verrà effettuata questa mattina e che scioglierà anche i dubbi sul numero di coltellate che hanno tolto la vita all’anziana. A chiedere aiuto è stato lo stesso Guidarelli, alle 5 del mattino, chiamando il 112: "Mandate un’ambulanza, voglio gettarmi di sotto". Poi il salto nel vuoto, dal quinto piano, e il corpo è finito sulle inferriate dalla cancellata interna al condominio. Per lui non c’è stato nulla da fare. A liberarlo sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno fatto pure strada nell’appartamento in cui è stata trovata la salma della madre, sul letto in un lago di sangue. Le indagini sono a cura della Squadra Mobile ma non sembrano esserci dubbi sul fatto che sia sia trattato di un omicidio-suicidio.

Il quartiere è sotto choc: "Non ci capacitiamo. Sapevamo che il signor Guidarelli soffrisse di alcuni disturbi ma non avremmo mai immaginato potesse commettere qualcosa di così orribile". Definito "stravagante", "lo sentivamo parlare da solo e stava sempre sulle sue, nel suo mondo che era fatto di “extraterrestri e ufo“, di cui era appassionato". Era seguito dal Dipartimento di salute mentale del Niguarda. Risulta anche che nel 2018, mentre aspettava di essere sottoposto a una visita all’ospedale Fatebenefratelli, sia andato in escandescenze, al punto da rendere necessario un trattamento sanitario obbligatorio. Stando ai racconti dei vicini, il padre era morto anni fa. La signora Costantini invece era "autonoma, in salute al di là degli acciacchi. La vedevamo in quartiere a sbrigare commissioni o mentre faceva la spesa al mercato rionale o al supermercato trascinando il suo carrellino".

La mente corre ai precedenti: almeno tre casi di omicidio-suicidio a Milano, in un anno. Lo scorso 12 novembre, Ernesto Codegoni, ex dentista ottantaquattrenne, ha imbracciato un fucile da caccia regolarmente detenuto e ha ucciso la moglie Dolores Fernanda Milani con un solo colpo nel salotto di casa, in via Maffei 18, nel quartiere di Porta Romana, poi si è spostato di qualche metro e ha fatto fuoco contro se stesso. Il giorno prima la donna aveva compiuto 84 anni. Non lo sapremo mai, ma forse quella ricorrenza ha generato ulteriore inquietudine nella testa del marito che da un anno la vedeva peggiorare sempre di più sia fisicamente che dal punto di vista cognitivo, inchiodata su una sedia a rotelle da un ictus che ne aveva improvvisamente cambiato l’esistenza.

Nella notte tra il 21 e il 22 maggio, altra tragedia in via Cogne 4 a Quarto Oggiaro: Claudio Giannuario, di 51 anni, ex militante del Leonka conosciuto con il nomignolo di "Mozzarella", ha ucciso Luigi Stefano Corsini, l’uomo di 34 che ospitava nel bilocale di 40 metri quadrati, primo piano scala A di un caseggiato del Comune, per poi lanciarsi dal settimo piano.