REDAZIONE MILANO

Trapper arrestati, bloccato a Malpensa il complice dell'agguato al rapper Simba la Rue

Si tratta di un ventenne nordafricano, Samir Benskar, nato in Italia, anch’egli rapper e con la passione per il pugilato. Risulta un amico del noto Baby Touch

Milano - Oggi pomeriggio i carabinieri di Bergamo, coadiuvati dai militari della compagnia di Gallarate, hanno rintracciato all’aeroporto di Malpensa, al ritorno dalle vacanze, l’ultimo soggetto coinvolto nell’agguato al rapper Simba la Rue avvenuto lo scorso 16 giugno a Treviolo. Si tratta di un ventenne di origini nordafricane, Samir Benskar, nato in Italia e residente del Padovano, anch’egli rapper e con la passione per il pugilato. Benskar risulta un amico del noto Baby Touché. Il giovane era in Spagna, a Ibiza, proprio in compagnia di Touché, quando gli altri quattro complici sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio in concorso. Anche lui, al pari della fidanzata del rapper, vittima dell’agguato, avrebbe avuto il ruolo di “mandante/istigatore“ dell’aggressione. 

 Il giovane arrestato oggi, la notte del 16 giugno si sarebbe avvicinato alla Bergamasca, senza però mai raggiungere Treviolo, forse per non essere coinvolto direttamente nell'agguato di quella notte che è quasi costato la vita a Simba La Rue. Un agguato che lo avrebbe organizzato insieme alla fidanzata della vittima. Barbara Boscali, la trentunenne fidanzata di Simba, influencer, attrice hard e tra gli arrestati nell'indagine, nell'aggressione non era stata nemmeno sfiorata, pur essendo sulla Mercedes con lui: dettaglio che aveva spinto i carabinieri di Bergamo a indagare su di lei, risultata poi infatti essere l'anello di congiunzione tra i due gruppi legati ai trapper.

Aveva infatti contattato il braccio destro di Baby Touché, ovvero il giovane arrestato oggi a Malpensa, perché il suo gruppo desse una punizione al fidanzato, dal quale veniva a suo dire vessata. Nei giorni precedenti l'aggressione la donna aveva visto su Instagram le stories di Samir, nelle quali dichiarava di voler vendicare il sequestro di Touché da parte del gruppo di Simba La Rue. Di lì la decisione di contattarlo e organizzare assieme l'agguato a opera di tre autori materiali già in carcere. Lo stesso Simba è in carcere per una successiva aggressione, a Milano a inizio luglio, durante la quale aveva malmenato i rivali con le stampelle, come si vede da alcune telecamere della videosorveglianza della zona

Intanto resta in carcere per detenzione illecita di arma da fuoco “Baby Gang“, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, trapper raggiunto ieri da un’ordinanza per possesso illecito di arma da fuoco, già in carcere per un’inchiesta milanese su vari episodi di violenza. Lo ha deciso oggi il Gip di Monza, durante il processo per direttissima. La pistola è stata trovata e sequestrata a Sesto San Giovanni in un appartamento in uso a Mouhib, sotto il cuscino.

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere oggi nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip, ma hanno comunque rilasciato brevi dichiarazioni spontanee Simba La Rue (nome d’arte di Mohamed Lamine Saida) e il suo collaboratore Eliado Tuci, due degli 11 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Milano per la rissa avvenuta tra il 2 e il 3 luglio scorso in via di Tocqueville, durante la quale due senegalesi sono stati gambizzati. L’avvocato di Simba ha presentato la richiesta del suo cliente per ottenere i domiciliari a casa della madre in provincia di Como.