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Milano riprende la trascrizione dei bimbi nati all’estero da due papà con gestazione per altri: “Sarà indicato solo il padre biologico”

Il sindaco Sala: “Una buona notizia ma la battaglia continua”. Il via libera tecnico del ministero dell’Interno mentre in Parlamento si discute della maternità surrogata come reato universale

Il sindaco Sala soddisfatto: riprenderà la trascrizione dei figli di due papà

Milano – C’è una svolta nell’aspra battaglia tra ministero dell’Interno e Comuni sul tema delle registrazioni dei figli nati all’estero delle coppie omogenitoriali. Dopo lo stop obbligato di marzo, il Comune di Milano “riprende le trascrizioni degli atti di nascita di minori nati all’estero con due papà, mediante la tecnica della gestazione per altri, anche se con la sola indicazione del genitore biologico”, come si legge in una nota di Palazzo Marino. Lo stop era arrivato dopo la pubblicazione della Sentenza della Cassazione a Sezioni Unite del 30 dicembre 2022 (n. 38162) che aveva ritenuto non trascrivibile in Italia l’atto di nascita estero con due padri, relativo a un minore nato all’estero con la tecnica della gestazione per altri.

Il sindaco Sala soddisfatto: riprenderà la trascrizione dei figli di due papà
Il sindaco Sala soddisfatto: riprenderà la trascrizione dei figli di due papà

La risposta del ministero dell’Interno

Il via libera è arrivato a seguito di un parere favorevole alla trascrizione parziale espresso dal Ministero degli Interni e pervenuto tramite la Prefettura, su richiesta dell’Amministrazione comunale milanese.  A dare la notizia è il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in un messaggio social. "Questo passo avanti rispetto al quadro degli scorsi mesi è la risposta al quesito che avevamo posto come Comune di Milano al ministero dell'Interno a seguito dello stop di inizio anno al riconoscimento e alla trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali", ha ricordato, spiegando che "in sostanza noi chiedevamo di poter trascrivere in anagrafe gli atti di nascita dei bambini con due papà, con riferimento quantomeno al genitore biologico. Questo per evitare che il minore si trovasse in Italia e nella nostra città senza che nessun atto certificasse il legame con la sua famiglia, con tutte le difficoltà connesse". Più precisamente, la trascrizione parziale, cioè con l'indicazione del solo genitore biologico, dell'atto di stato civile formato all’estero può avvenire previa valutazione, da parte del Comune di Milano, di cosiddetti atti ulteriori da cui si determini chiaramente la sussistenza del legame biologico con il minore, purché debitamente tradotti e apostillati. "La risposta del ministero è stata favorevole, questo vuol dire che le coppie di papà possono fare un passaggio in meno in tribunale e avere una certezza in più", ha precisato Sala. 

I prossimi passi del Comune

A oggi in città erano bloccate le registrazioni di nove bimbi di sette coppie. L'assessora ai Servizi Civici del Comune di Milano, Gaia Romani, in videomessaggio insieme al sindaco ha poi spiegato che "in questi giorni riattiveremo la procedura per le famiglie di papà che necessitassero la trascrizione dell'atto di nascita del proprio bambino o bambina. E ricontatteremo poi personalmente quelle famiglie che, rientrate in Italia, verso febbraio - marzo non si erano potute vedere riconosciute neanche questo piccolo passo e che ancora ora sono nel limbo, tra mille difficoltà e preoccupazioni".

Cosa succederà ora 

"Senz'altro una buona notizia seppur tutti i problemi denunciati permangano - ha precisato poi il primo cittadino - . Innanzitutto, secondo il nostro ordinamento, non c'è nessun diritto o dovere in capo al secondo genitore, così come purtroppo accade con le coppie di madri che partoriscono in Italia". Però, "per la prima volta il ministero ha chiarito che il Comune di Milano può valutare ai fini della trascrizione anche i cosiddetti atti ulteriori che provano chi sia il padre biologico e il percorso che la famiglia ha intrapreso". E non era mai successo che il ministero acconsentisse a lasciare che fosse il Comune di Milano e non solo il tribunale a valutare sui cosiddetti atti ulteriori, in aggiunta al solo atto di nascita". "Oggi questi genitori possono tirare un sospiro di sollievo ma è evidente che la nostra battaglia per il pieno riconoscimento dei diritti di ogni famiglia non può che proseguire, perché non ci siano più bambini di seria A e serie B", ha aggiunto Romani. In conclusione Sala ha rivolto un messaggio alle "famiglie arcobaleno": "Siamo con voi e continueremo a lottare al vostro fianco, sempre".

Il paradosso del Governo Meloni

La comunicazione del ministero dell’Interno del Governo Meloni favorevole, un qualche modo, alle famiglie arcobaleno, arriva negli stessi giorni in cui lo stesso Governo sta portando a compimento la sua battaglia contro la maternità surrogata o gestazione per altri: è di sette giorni fa il primo sì del parlamento alla proposta di legge che rende la maternità surrogata un reato universale. L’aula della Camera ha approvato il testo presentato dalla deputata di Fratelli d’Italia Carolina Varchi con 166 voti a favore, 109 contrari e 4 astenuti. Il provvedimento passa ora al Senato per il voto definitivo.