SIMONA BALLATORE e GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Trasloco della Statale nell'ex area Expo: il cronoprogramma c’è

Il consiglio di amministrazione dell'ateneo ha discusso gli ultimi passaggi tecnici

Il trasloco della Statale previsto entro il 2024 (NewPress)

Il trasloco della Statale previsto entro il 2024 (NewPress)

Milano, 30 gennaio 2019 - Statale a Expo: il cronoprogramma c’è. Ieri l’ultimo passaggio tecnico nel consiglio di amministrazione dell’università, si attende la fine della “Conferenza semplificata dei servizi” per chiudere il bando. Entro il 18 febbraio gli enti interessati - come Comuni, vigili del fuoco e Arpa - potranno avanzare eventuali obiezioni al progetto. Poi parte ufficialmente il conto alla rovescia: se tutto andrà liscio o le contestazioni saranno risolvibili, il bando verrà approvato nella seduta del 26 febbraio in Cda, che chiuderebbe la partita. Il bando dovrebbe quindi uscire entro metà marzo e resterà aperto sei mesi.

A metà settembre l’apertura delle buste e l’aggiudicazione del progetto. Vince l’offerta migliore, ma con un appunto: avendo scelto di percorrere la via della finanza di progetto, lo sviluppatore - ovvero Lendlease - vince a parità di offerte o può avere diritto di prelazione. Una volta aggiudicato il piano, si passa alla seconda fase, ricorsi permettendo. Tempo un anno per stilare il progetto esecutivo se si conta anche la nuova Conferenza dei servizi. Si arriva così alla fine del 2020 per il trasloco vero e proprio delle facoltà scientifiche (col punto di domanda per alcuni dipartimenti come matematica, da sempre contraria al progetto). Stando agli ultimi pronostici le ruspe potranno arrivare nell’area dell’Expo all’alba del 2021. Tre anni stimati per i lavori, si arriva alla consegna nell’anno del centenario dell’Università degli Studi di Milano. Circa 150mila i metri quadrati a disposizione di 18mila studenti.

Cinque anni per disegnare il futuro dell’università e cinque anni anche per decidere le sorti di Città Studi. Qui è partita al di fuori dell’ateneo una campagna di crowdfunding per la difesa e il rilancio scientifico della storica cittadella universitaria: 2.755 euro raccolti finora sulla piattaforma gofundme.com. Ieri ennesima assemblea per il quartiere. Tornando a Rho, si cercano papabili vicini di casa di Statale, ospedale Galeazzi, l’Istituto di ricerca Human Technopole e Fondazione Triulza. È stata lanciata la “call” per Mindlab: si raccolgono entro la mezzanotte del 28 febbraio manifestazioni d’interesse - non vincolanti - per sviluppare nell’area sperimentazioni sul campo, test, progetti pilota, applicazioni, sistemi e tecnologie innovative nel futuro parco scientifico e tecnologico. Possono partecipare start up e aziende nazionali e multinazionali, sviluppatori di tecnologia e investitori. (Le idee devono essere inviate all’indirizzo mindlab@arexpo.it).

Arexpo, società proprietaria del sito, mette a disposizione spazi e strutture per creare l’ecosistema dell’innovazione su un milione di metri quadrati di superficie. La fase di progettazione e costruzione, partita nel 2018, dovrà chiudersi nel 2025, l’insediamento inizierà secondo i piani già a partire dal 2020. Sei gli ambiti di interesse: digitale, “manufactoring” - dal design industriale all’edilizia - smart city, scienze della vita, agri-food e entertainment. Si punta all’economia circolare. Non ci sarà una graduatoria ma Arexpo si impegna a dare riscontro a tutti i partecipanti e a mettere in condivisione le migliori proposte ricevute con partner privati e soci pubblici anche per un accesso a programmi di sostegno economico.